di Redazione

carnelliOgni volta che si ascolta un brano musicale viene percepito solamente lo stadio finale dell’opera, concretizzata nella performance; sembrerebbe quasi che non vi sia alcun tipo di ostacolo tra la mente del compositore, le mani dell’esecutore e l’orecchio dell’ascoltatore. Tuttavia, parafrasando alcune righe della Nuvola in Calzoni di Majakovskij, risulta che i compositori, prima di effondersi nel canto, camminino a lungo nel pantheon dei loro predecessori, alla ricerca della giusta ispirazione. L’ultima fatica di Alessandro Carnelli – Towards Verklärte Nachtha proprio lo scopo di ripercorrere le tappe della creazione del capolavoro schönberghiano, portando per mano l’ascoltatore attraverso un affascinante intrico di viottoli musicali.

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La registrazione è, per l’appunto, la naturale realizzazione sonora di una monografia intitolata Il labirinto e l’intrico dei viottoli, Verklärte Nacht di Arnold Schönberg, nella quale l’autore sviscera magistralmente la situazione sociale, culturale e politica – nonché musicale – coeva all’opera, fornendo un commento critico di rara minuzia. Il booklet del Cd riassume molti di questi contenuti, fornendo già dal primo ascolto: i brani vengono raggruppati in quattro differenti sezioni: The ancestors, From Brahms to Schoenberg and beyond, Zemlinsky: friend, teacher, colleague e Towards Verklärte Nacht.

La prima sezione, intitolata The ancestors (Gli antenati), è formata da un solo brano: il Ricercar a 6 BWV 1079 tratto dall’Offerta musicale bachiana. Nel suo volume Carnelli pone l’accento su alcune caratteristiche fondamentali del modus componendi schönberghiano, fra cui il contrappunto, che diventa l’ossatura sia della Notte schönbergiana che del Ricercare bachiano, eseguito qui magistralmente dal Sestetto dell’Orchestra da camera di Mantova. Nella seconda sezione, intitolata From Brahms to Schoenberg and beyond, viene rimarcata l’importanza del sestetto d’archi come orizzonte preferito sia per Brahms che per Berg. La tessitura di brevi brani come Liebestreu o die Nachtigall risulta estremamente ricca se affidata agli archi, da cui emerge splendida e cristallina la voce del mezzosoprano Gabriella Sborgi. Nella terza sezione, Zemlinsky: friend, teacher, colleague, si possono ascoltare due frammenti di brani composti dall’amico Zemlinsky; di rara bellezza, Maiblumen blüthen überall, si caratterizza per la presenza della voce e per i forti connotati descrittivi. La quarta e ultima sezione, Towards Verklärte Nacht, è composta da tre frammenti precedenti all’opera e dall’opera stessa. I tre frammenti constano di poche battute molto rappresentative della volontà del compositore di trasferire in musica i racconti di Falke e Dehmel. È il racconto di quest’ultimo, intitolato appunto Verklärte Nacht, a dare il giusto impulso a Schönberg, poiché basato su continue reiterazioni, variazioni e contrasti.

Anche in quest’occasione Carnelli, accompagnato da un formidabile ensemble, dimostra grande competenza sia a livello pratico che teorico, realizzando un prodotto di altissimo livello, che permette all’ascoltatore di addentrarsi agilmente nei viottoli intricatissimi di questa notte trasfigurata. Da acquistare al più presto, magari insieme al libro.

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Pubblicato il 2016-10-02 Scritto da LorenzoGalesso

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