di Luca Chierici
L’understatement sembra essere il filo conduttore che lega la presenza di alcuni direttori che si ascoltano alla Scala in questo periodo, alla testa delle formazioni orchestrali da loro plasmate nel corso di lunghi anni di lavoro comune. È accaduto giorni fa con Fischer e l’Orchestra di Budapest ed è stata la volta ieri sera di Mariss Jansons e dei musicisti dell’orchestra della Radio bavarese, che hanno offerto una esecuzione di straordinario livello della settima sinfonia di Šostakovič, molto lontana dalle asperità e crudezze di toni cui siamo abituati attraverso l’ascolto di interpretazioni molto note.
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