La nuova registrazione della pianista Beatrice Rana con Antonio Pappano e l’Orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, in uscita la prossima settimana, ascoltata in anteprima dal Corriere Musicale
di Mario Leone
Scorrono ancora le terribili immagini degli attacchi a Parigi quando ascoltiamo in anteprima questo disco (in uscita il 27 novembre), capolavoro di freschezza, bellezza e talento come quello della sua protagonista: Beatrice Rana. Una stella già affermata, applaudita in ogni angolo della terra. Ne avevamo parlato sul Corriere Musicale (intervista e recensione), quando già il talento di Beatrice si palesava fulgido e avvolgente. Zubin Mehta l’ha voluta a Zurigo per il primo concerto di Franz Liszt e poi l’invito della “leonessa”, quella Martha Argerich che l’ha subito richiesta al Festival di Verbier. Mancava una registrazione di rilievo. Eccola. Con Antonio Pappano e l’Orchestra di Santa Cecilia, pubblicata dalla Warner Classics.
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Fuoco, passione per raccontare la Russia musicale dalla seconda metà dell’Ottocento sino alla seconda metà del Novecento. Il Concerto per pianoforte in Si b minore n.1 di Čajkovskij e il Concerto n. 2 di Sergej Prokof’ev. C’è tutto in questo programma. Banco di prova terribile per ogni pianista. Figuriamoci per una ventiduenne. Non per la pianista salentina (orgogliosa delle sue origini) che sfida le partiture con veemenza, carattere e perfezione. «Beatrice Rana è per me una rivelazione per il suo livello di maturità musicale e tecnica», afferma Pappano. Ci si ricorda delle parole della poetessa americana Elizabeth Bishop: «Se dopo aver letto una poesia, il mondo sembra come quella poesia per ventiquattro ore, sono sicura che è buona». Dopo aver ascoltato questo disco, il mondo sembra come quel disco per (più) di ventiquattro ore. E di questi tempi è un miracolo. Mercì.
Il Corriere Musicale desidera ringraziare Warner Classics per l’ascolto offerto ai lettori
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Pubblicato il 2015-11-20 Scritto da MarioLeone