Sono i giorni lisztiani per eccellenza. Il 22 ottobre infatti cadrà il bicentenario della nascita del grande pianista e compositore ungherese (Raiding, 22 ottobre 1811 – Bayreuth, 31 luglio 1886).
di Simeone Pozzini
Il mondo del pianoforte (ma non solo) è in fermento: maratone, festival, registrazioni, saggi critici. Nel nome di Liszt quest’anno si è moltiplicato tutto e in questi giorni gli avvenimenti dedicati al grande e visionario innovatore sono ancor più numerosi. Tra gli interpreti più attivi citiamo Michele Campanella (una vita per Liszt), che inaugura domani a Roma (venerdì 21 ottobre) la Stagione da camera dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. È il quarto e ultimo concerto che il pianista dedica nel corso della Stagione ceciliana al compositore ungherese. Massimiliano Damerini lo celebra (insieme al suo 40° anno di attività) al Carlo Felice di Genova il 7 novembre. Alla Scala Alain Planès (il 22 e il 23) suonerà tre strumenti appartenuti a Liszt: due Érard del 1853 e del 1892 (provenienti da una collezione privata) e uno Steinway del quale abbiamo parlato qui. Maurizio Baglini ha pubblicato il disco “Rêves”, Roberto Prosseda manda alle stampe (uscirà il 23) il volume dedicato all’Italia dalle Années de Pèlerinage. Si registrano pagine rare o trascrizioni, ad esempio il cd del duo Francesco Dillon-Emanuele Torquati, che propone rarità per violoncello e pianoforte. A Milano nella Basilica di San Marco (il 22) l’esecuzione della Via Crucis con Alessandro Marangoni al pianoforte e l’Ars Cantica Choir & Consort diretto da Marco Berrini. Anche noi sul sito pubblicheremo alcuni contributi ed interviste. Rai Tre il 27 in tarda serata trasmetterà un documentario con la partecipazione di molti interpreti, tra i quali Paolo Restani. Ma sono moltissimi gli eventi ed è bene così, a parte qualche evento quasi tutti pianistici. Liszt non è solo pianoforte, bisogna trasmettere al pubblico questo concetto, ma i grandi lavori orchestrali non primeggiano nelle sale da concerto. Speriamo solo che dopo questa grande abbuffata le stagioni musicali non dicano “Basta Liszt!” il prossimo anno! Pregi e difetti delle grandi celebrazioni.
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Segnalo anche un concerto del pianista Roberto Cappello che lunedì 24 inaugura la stagione cameristica della Filarmonica di Rovereto con un recital interamente dedicato alla trascrizione lisztiana del ciclo liederistico “Schwanengesang” di Schubert (www.filarmonicarovereto.it)