Con l’Orchestra Mozart e Isabelle Faust ha diretto pagine di Wolfgang Amadè. Durante il festival anche la composizione Pranvera di Paolo Marzocchi, diretta da Alessio Allegrini, per commemorare il naufragio di 80 fuggiaschi albanesi a Otranto nel 1997
di Corina Kolbe
Il Festival di Lucerna si è aperto ad orizzonti sempre più vasti. L’edizione di Pasqua appena conclusa ha anticipato il ritorno sul podio di Claudio Abbado che prima dei consolidati concerti estivi ha portato la sua Orchestra Mozart sulle sponde del Lago dei Quattro Cantoni. All’applauditissimo debutto della compagine bolognese in Svizzera ha partecipato anche la violinista tedesca Isabelle Faust che ormai da quattro anni lavora strettamente con Abbado e i suoi musicisti.
Insieme hanno interpretato il concerto per violino e orchestra in La maggiore KV 219 di Mozart, creando un suono nitido e trasparente. Solista e direttore si sono ritrovati in perfetta sintonia. La grande precisione tecnica di Isabelle Faust si è sposata benissimo con una lettura appassionata del brano, arrivando a un punto culminante nel Tempo di Menuetto che sfocia in un movimento ‘alla turca’ pieno di temperamento. Al fianco di Abbado si vedevano musicisti fidati come il violino di spalla Raphael Christ, la violista Diemut Poppen, il contrabbassista Alois Posch, l’oboista Lucas Macías Navarro, il flautista Jacques Zoon e il cornista Alessio Allegrini.
L’esecuzione elegante della sinfonia di Mozart in Do maggiore ‘Linz’ KV 425 permetteva alle singole voci dell’orchestra di emergere chiaramente e poi fondersi insieme. I musicisti pur suonando strumenti moderni hanno esplorato con Abbado anche le vie dell’esecuzione ‘storicamente informata’, avvicinandosi sempre di più a un suono ideale, leggero e con poco vibrato. Con la Seconda Sinfonia di Schumann l’orchestra è entrata poi nell’anima tormentata del compositore, afflitto da ansie e insonnia. Abbado ha colto perfettamente l’ambiguità dell’opera che già preannunciava il definitivo collasso psichico di Schumann.
Dopo gli esordi a Vienna e a Francoforte l’Orchestra Mozart prosegue con le sue tournée all’estero che prossimamente la porteranno a Parigi e Salisburgo e poi ancora in Austria e Germania. Il prossimo marzo la Mozart sarà di nuovo ospite del Lucerne Festival, insieme a Martha Argerich.
Anche l’impegno sociale di Abbado ispira i musicisti legati a lui da lunga amicizia. Alessio Allegrini, fondatore della Human Rights Orchestra, ha portato alcuni strumentisti a suonare con i liceali di Lucerna, in uno sforzo comune per la tutela del diritto all’asilo. Sotto la bacchetta di Allegrini una quarantina di giovanissimi musicisti e cantanti hanno interpretato una nuova composizione di Paolo Marzocchi, Pranvera (Primavera). Prendendo spunto da una canzone albanese Marzocchi commemora la ‘strage del Venerdì Santo’ di 15 anni fa, quando più di 80 fuggiaschi albanesi morirono in un naufragio al largo del canale di Otranto. Un lungo e commosso applauso ha accolto il concerto a ingresso libero nello storico Hotel Schweizerhof dove Wagner aveva completato Tristan und Isolde.
Il progetto di Allegrini faceva parte dei programmi educational con i quali il festival cerca di gettare nuovi ponti tra cultura e società. Per portare la musica in città il sovrintendente Michael Haefliger e i suoi collaboratori coinvolgono non soltanto scuole e università ma anche strutture turistiche. All’esecuzione della celebre Messa Glagolitica di Leóš Janáček con l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese guidata da Mariss Jansons è stato affiancato un progetto intereligioso per ragazzi che con l’aiuto dei musicisti hanno scritto brani musicali incentrati sul tema della fede. Il festival si è concluso dopo una splendida serie di concerti che hanno visto protagonisti, tra gli altri; Concentus Musicus Wien e il Coro Arnold Schoenberg diretti da uno spiritoso Nikolaus Harnoncourt, The King’s Consort, Cappella Andrea Barca e Concerto Melante. Tra i solisti la giovane violinista Vilde Frang e la pianista Maria João Pires che ha suonato il concerto di Mozart KV 466 con l’orchestra bavarese sotto la bacchetta di Bernard Haitink.
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