Cultura musicale contemporanea in luoghi inediti: a Bolzano e dintorni il festival giunto alla 14a edizione
di Emilia Campagna
CONCERTI IN FABBRICHE DISMESSE, anfiteatri naturali, monasteri e perfino in mezzo a un lago: se c’è una cosa di cui Transart, il Festival dei linguaggi contemporanei in programma a Bolzano fino al 27 settembre, non ha paura è quella di portare il proprio pubblico lontano: con la mente ma anche con i piedi, verrebbe da dire. Giunto alla quattordicesima edizione, il Festival è guidato alla direzione artistica dall’instancabile Peter Paul Kainrath (ha appena concluso il Busoni Festival, di cui è direttore artistico e il Bolzano Festival Bozen, di cui cura il coordinamento), e come ogni anno punta in varie direzioni, con sguardo curioso capace di esplorare ambiti diversi come la musica (contemporanea nelle sue diverse sfaccettature), la danza, il teatro, le performance artistiche, la videoarte.
Sul fronte musicale spicca l’appuntamento del 25 settembre (Officine FS, ore 20.30) con “Giacinto Scelsi Revisited”, un progetto del Klangforum Wien iniziato nel 2011 quando all’ensemble è stato dato accesso alla documentazione sonora custodita dall’Archivio Scelsi: sulla base di queste ricchissime testimonianze compositive Ragnhild Berstad, Tristan Murail e Georg Friedrich Haas hanno composto delle opere nuove che costituiscono il filo conduttore del concerto, sorta di rilettura o “ricomposizione” di una delle personalità artistiche più complesse e affascinanti del XX secolo.
Il 16 settembre all’Abbazia di Novacella concerto di debutto del giovane Ensemble Chromoson, fondato nel 2014 dai musicisti Philipp Lamprecht, Hannes Kerschbaumer e Carolin Ralser, che propongono un programma dedicato alla Neue Musik altoatesina con tre prime assolute volte ad indagare il rapporto tra musica, arti performative e visive.
E in termini di “indagini” si segnala anche la proiezione in programma il 12 settembre presso la sede di Prima Srl (via Zuegg, Bolzano) di “Anatomy of a string quartet”, un’installazione sonora ideata dal videoartista Samson Young e che ha per protagonista il Mivos Quartet, amplificato e analizzato fisiologicamente nell’atto di suonare. I dati raccolti costituiscono la trama sonora e visiva di un tessuto di immagini sensibile ad ogni variazione, anche impercettibile, della mente e del corpo dei quattro musicisti.
La sperimentazione si fa decisamente più ardita nel concerto (ma il termine è davvero riduttivo) che il 27 settembre chiude la rassegna: l’artista svizzero Roman Signer presenterà sul lago di Vernago in Val Senales una personalissima performance che vedrà il giovane pianista islandese Víkingur Ólafsson impegnato letteralmente in mezzo al lago (con il pianoforte su una piattaforma galleggiante) nell’esecuzione di “Vers la Flamme” di Alexander Skrjabin mentre un elicottero volteggerà sulla sua testa.
Il calendario completo è consultabile sul sito www.transart.it