A Padova il 16 giugno assemblea aperta al pubblico: al centro del dibattito proposte per il futuro del sistema Afam regionale
I sette Conservatori del Veneto (CCV) sono consorziati dal 2005, rappresentano nel loro insieme oltre 600 docenti, 150 unità di personale amministrativo e ausiliario e circa 4.000 studenti (per fare un paragone, più del doppio del Conservatorio di Milano). Un caso unico che veniva infatti citato da Francesco Giavazzi in un articolo del 2008 apparso sul Corriere della sera, dall’evocativo titolo Le forbici intelligenti.
Dopo la tavola rotonda che il 27 aprile scorso ha riunito direttori e consigli accademici in un primo confronto, il Consorzio organizzerà dunque per sabato 16 giugno (dalle 9 alle 14 presso l’auditorium del Conservatorio “Pollini” di Padova) l’Assemblea generale conservatori consorziati un’occasione per una riflessione comune sulla riorganizzazione delle strategie culturali delle sette prestigiose istituzioni aperta a docenti, studenti, operatori del settore, istituti musicali convenzionati.
Al centro del dibattito non sarà soltanto la Riforma che cambierà l’attuale scenario regionale ma anche la particolare condizione dei Conservatori veneti che dieci anni fa hanno anticipato i tempi creando un macro-progetto di coordinamento sfociato nell’attuale Consorzio. Scrive Paolo Troncon, presidente CCV: «In una probabile prospettiva di valutazione da parte del Miur basata su un’ottica di “razionalizzazione” , riferibile soprattutto ai costi del sistema e ai “numeri” ricavati da un meccanico monitoraggio, spetta solo a noi, a partire dalle nostre autonomie, proporre modelli concreti che possano salvaguardare le sette sedi (come consolidati presìdi territoriali) e allo stesso tempo potenziare il sistema per renderlo realmente competitivo a livello europeo».
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