XX e XXI • Inaugurata ieri sera la ventiduesima edizione del festival di musica contemporanea. Si svolgerà nel segno del compositore americano e nel ricordo della fondatrice Luciana Pestalozza ad un anno dalla scomparsa
di Simeone Pozzini
ERA PIÙ CHE ATTESO il momento di ieri sera nella gremita basilica milanese di San Simpliciano. A circa un anno dalla scomparsa di Luciana Pestalozza, figura di riferimento nella diffusione della musica d’oggi, il festival dell’associazione Milano Musica, da lei presieduto e coordinato con impegno instancabile nel corso degli anni, ha dedicato il concerto di apertura della ventiduesima edizione nel ricordo appunto della sua fondatrice. Nel segno conduttore del compositore americano Morton Feldman, a cui è dedicata la programmazione che si protrarrà fino al 19 novembre (con cinque commissioni, sette prime assolute e cinque prime italiane), ma anche un piccolo omaggio commemorativo del fratello Marcello Abbado: la composizione Ceneri per pianoforte solo, datata 28 novembre 2012, un mese esatto dopo la morte di Pestalozza, e data ieri in prima esecuzione dalla pianista Ljuba Moiz. La composizione, della durata di pochissimi minuti, si svolge nel registro grave del pianoforte, qui suonato sulla cordiera con bacchetta di legno e corde strisciate. Il valore della pagina sta nel suo contenuto simbolico, e come tale va letta. Applausi accalorati.

A seguire la prima composizione di Feldman in programma nel Festival: Rothko Chapel del 1971, con il coro La dolce maniera diretto dal bravo Luigi Gaggero e Geneviève Strosser alla viola, Ljuba Moiz alla celesta e Françoise Hagenmuller alle percussioni. Composizione diafana e di timida bellezza nei micro eventi che la caratterizzano tra il pianissimo e il mezzo forte. Trenta minuti di durata scorrono come un soffio. Scritta per l’inaugurazione delle tele che vennero commissionate a Rothko dai collezionisti John e Dominique de Menil e dello spazio espositivo che li doveva ospitare. La composizione esplicita qui l’idea di «tela temporale» – così definita da Feldman – nella quale «dipingeri i colori musicali», testimoniando un percorso di poetica assolutamente personale Between categories: Feldman non è, Feldman è tra le cose. Ottima la lettura di Gaggero, condotta con mano sapiente nel cesellare questi panelli di suono, nei quali l’uso di gradazioni ritmiche e sonore restituiscono l’elemento coloristico apparentemente statico di Rothko. Pagina piaciuta molto al pubblico. Conclusione con la Via Crucis di Franz Liszt, composizione scelta come ideale percorso conclusivo dedicato a Luciana Pestalozza.

Il festival proseguirà venerdì 11 ottobre con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi presso l’Auditorium alle ore 20 (in replica domenica 13 alle ore 16). In programma The viola in My Life IV di Morton Feldman, Marginalia di Toru Takemitsu in prima esecuzione italiana, Petruška di Stravinskij.
22° Festival di Milano Musica, Martedì 8 ottobre 2013, Basilica di San Simpliciano | La dolce maniera | Luigi Gaggero direttore | Geneviève Strosser viola | Ljuba Moiz pianoforte e celesta | Françoise Hagenmuller percussioni
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