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Incontri, conferenze, laboratori, concerti. Nel nome dello storico pianista e con la direzione artistica di Jeffrey Swann, primo vincitore del premio Ciani
L ’atmosfera raccolta ed elegante, gli stucchi della Sala delle Colonne della Galleria d’Arte Moderna e le chiacchiere di signore ingioiellate sono la perfetta cornice alla Conferenza Stampa di presentazione del Festival e Accademia Dino Ciani, in programma, in questa sesta edizione 2012, dal 26 luglio al 12 agosto – con un concerto straordinario il 25 – nell’esclusiva Cortina e nei suoi bei dintorni.

Con la propria personalità artistica Jeffrey Swann, pianista e direttore artistico della manifestazione che alla fine dell’incontro ci regala il primo dei quattro Klavierstücke op. 119 di Brahms ed i Sechs kleine Klavierstücke op. 19 di Schönberg, non può che ricordare, in questo contesto, quel Dino Ciani animatore di pomeriggi musicali nei salotti buoni della Milano dei primi anni Settanta tratteggiato durante la conferenza da Nandi Ostali, direttrice di Casa Sonzogno. Swann è stato infatti il vincitore della prima edizione del Premio Ciani nel 1975 ed è da sempre direttore del Festival: il suo anticonformismo, la sua curiosità e la capacità di spaziare in tutti i campi dell’arte non potevano che consacrare Swann a degno erede del pianista originario di Fiume.
Conformemente al suo direttore il Festival anche quest’anno si rivela insomma ricco di variegati appuntamenti: tante le iniziative del ciclo Arte e Musica, particolarmente caro a Swann, che prevederà incontri, conferenze e laboratori non limitati esclusivamente ad argomenti musicali. Il fil rouge di quest’edizione, poi, Oltre il Novecento, tutto concentrato sulle avanguardie, sembra essere particolarmente favorevole alle sinergie artistiche; se ne potrà avere un assaggio il 30 luglio durante l’incontro presso il Museo d’arte moderna di Cortina, tenuto dallo stesso Swann, dal titolo Impressionismo ed espressionismo in arte e in musica: Vienna.
Dopo il successo dello scorso anno torna anche il ciclo di appuntamenti Panorami Musicali che in questa edizione prevederà tre concerti eseguiti in rifugi di alta montagna secondo il comprovato connubio che da qualche estate già unisce la musica classica e le montagne delle Dolomiti.
Sono queste solo piccole perle che incastonano gli eventi più attesi dei due cicli storici del Festival: a fare da contraltare ai grandi interpreti internazionali ci sarà infatti anche una nutrita serie di concerti di giovani musicisti – allievi e non dell’Accademia – che si esibiranno durante l’intera durata della manifestazione in luoghi non sempre convenzionali. Altrettanto originale è il luogo scelto per l’appuntamento forse più atteso del Festival: è infatti una scelta suggestiva ed emblematica quella di ambientare il Pierrot Lunaire di Schönberg, in programma l’11 agosto – e ripreso il giorno dopo a Dobbiaco – nella chiesa di Nostra Signora del Cadore, gioiello di architettura contemporanea degli anni Cinquanta e cuore del villaggio Eni voluto da Enrico Mattei per i suoi dipendenti. Accanto al Pierrot i partecipanti potranno anche ascoltare musiche di Ravel e Debussy eseguite dall’Ensemble del Festival Dino Ciani con lo stesso Swann al pianoforte. Segnaliamo infine l’attesissima novità del Festival, il concerto straordinario BaRock, in programma il 25 agosto, durante il quale l’eclettico violoncellista palermitano Giovanni Sollima spazierà dalle ciaccone del Seicento bolognese al grunge dei Nirvana e all’heavy metal degli Slayer; un modo di fare musica che – ci piace pensare – avrebbe divertito Dino.
Cecilia Malatesta