A vent’anni da Capaci e via d’Amelio (23 maggio e 19 luglio 1992) l’orchestra milanese commemora i due magistrati e le vittime delle stragi
di Simeone Pozzini
C on la prima esecuzione di “Tragos” (Oratorio laico) del compositore Matteo D’Amico (commissione laVerdi) e pagine di Beethoven l’orchestra milanese intende onorare e commemorare uno degli avvenimenti più drammatici della recente storia italiana: l’uccisione dei magistrati Falcone (con moglie e scorta) e Borsellino (con scorta) per opera della mafia. I fatti politici della cosiddetta Seconda Repubblica (insieme a quelli della Prima e al di là delle prescrizioni processuali) non hanno fatto altro che confermare che ancora aperta è la trattativa Stato-Mafia. La battaglia iniziata dai magistrati ha assunto in questi anni una dimensione simbolica ed eroica come era il loro lavoro, estendendosi sempre più nella società civile, che sembra più compatta e consapevole nel volere l’out di tutte le mafie. D’Amico sceglie un testo dell’epoca classica, l’Orestea di Eschilo, per commemorare la strage, estrapolando una selezione dalle tragedie (Agamennone, Le Coefore, Le Eumenidi) di cui si compone il testo greco. L’invito commemorativo della composizione sembra essere quello di ripensare la nostra società partendo dalla culla della cultura occidentale, quella greca, di Eschilo ma anche di Platone della “Repubblica”, insomma dei grandi filosofi che si interrogavano sul senso profondo del bene comune, della giustizia, della politica. «L’Orestea ha un significato primo e irrinunciabile – afferma il compositore – : è l’atto stesso di fondazione del teatro, un teatro inteso come comunità civile, come rito. La sua struttura visualizza l’antitesi tra due mondi: da un lato la cultura arcaica e magica, espressa soprattutto dalle Erinni, ma anche, con le dovute differenze, da Cassandra e Clitemnestra, e totalmente basata sulla famiglia – il ghenos – organismo ferreo che annienta la responsabilità individuale; dall’altro, la cultura moderna della democrazia e della polis, che si basa sul principio elettivo e sulla partecipazione diretta dei singoli cittadini alla vita delle istituzioni».
Mercoledì 23 maggio, ore 20.30 Auditorium di Milano – largo Gustav Mahler. laVerdi Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi. Matteo D’Amico: Tragos, Oratorio laico per voci, coro e orchestra su testi tratti dall’Orestea di Eschilo (su commissione de laVerdi, prima assoluta). Ludwig van Beethoven: Sinfonia n. 3 op. 55 Eroica (secondo movimento); “O, welche Lust” (Coro dei prigionieri) da Fidelio; Sinfonia n. 9 op. 125 (terzo movimento). Maestro del Coro Erina Gambarini. Direttore Jader Bignamini. Il concerto sarà ripreso dalla rete televisiva nazionale Rai 5 e trasmesso in “diretta-differita” in seconda serata, a partire dalle ore 23.15 circa.
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