• Home
  • Chi siamo
  • Disclaimer
  • Privacy
martedì 24 Maggio 2022
  • Accedi
  • XX e XXI
  • OPERA
    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

    La Tosca di Pontiggia a Palermo

    La Tosca di Pontiggia a Palermo

    Ariadne auf Naxos ritorna con successo alla Scala

    Ariadne auf Naxos ritorna con successo alla Scala

    Torna al Regio di Torino la pucciniana Turandot secundum Poda                                

    Torna al Regio di Torino la pucciniana Turandot secundum Poda                                

    Passione secondo San Marco di Paweł Mykietyn alla Iuc di Roma

    Passione secondo San Marco di Paweł Mykietyn alla Iuc di Roma

    La crociata contemporanea dei Lombardi finisce al kebab

    La crociata contemporanea dei Lombardi finisce al kebab

    Don Giovanni, la regìa di Robert Carsen non invecchia

    Don Giovanni, la regìa di Robert Carsen non invecchia

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    Grigory Sokolov a Roma

    Grigory Sokolov a Roma

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

    La simbiosi musicale di Lucas e Arthur Jussen

    La simbiosi musicale di Lucas e Arthur Jussen

    Nikolay Rimsky-Korsakov, La fanciulla di neve

    Nikolay Rimsky-Korsakov, La fanciulla di neve

    Alexander Kantorow, poeta e virtuoso

    Alexander Kantorow, poeta e virtuoso

    Arcadi Volodos per l’Unione Musicale a Torino

    Arcadi Volodos tra rigore e libertà

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale

La chiamano classica ma è sempre contemporanea
Informazione, riflessione, attualità della musica classica

Anno di fondazione: 2011

  • XX e XXI
  • OPERA
    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

    La Tosca di Pontiggia a Palermo

    La Tosca di Pontiggia a Palermo

    Ariadne auf Naxos ritorna con successo alla Scala

    Ariadne auf Naxos ritorna con successo alla Scala

    Torna al Regio di Torino la pucciniana Turandot secundum Poda                                

    Torna al Regio di Torino la pucciniana Turandot secundum Poda                                

    Passione secondo San Marco di Paweł Mykietyn alla Iuc di Roma

    Passione secondo San Marco di Paweł Mykietyn alla Iuc di Roma

    La crociata contemporanea dei Lombardi finisce al kebab

    La crociata contemporanea dei Lombardi finisce al kebab

    Don Giovanni, la regìa di Robert Carsen non invecchia

    Don Giovanni, la regìa di Robert Carsen non invecchia

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    Grigory Sokolov a Roma

    Grigory Sokolov a Roma

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

    La simbiosi musicale di Lucas e Arthur Jussen

    La simbiosi musicale di Lucas e Arthur Jussen

    Nikolay Rimsky-Korsakov, La fanciulla di neve

    Nikolay Rimsky-Korsakov, La fanciulla di neve

    Alexander Kantorow, poeta e virtuoso

    Alexander Kantorow, poeta e virtuoso

    Arcadi Volodos per l’Unione Musicale a Torino

    Arcadi Volodos tra rigore e libertà

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale
No Result
View All Result

“Amadis”, ritorno a Versailles

di Francesco Lora
12 Luglio 2013
in OPERA, RECENSIONI
0
Home OPERA
9
CONDIVISO
80
LETTO
Condividi su FacebookCondividi su Twitter

[wide]

Christophe Rousset
Christophe Rousset

[/wide]


Opera • Christophe Rousset e Les Talens Lyriques aggiungono un nuovo titolo di Lully al loro repertorio e ne danno una lettura di riferimento: in forma di concerto nell’antica residenza dei re di Francia, quindi a Beaune e nell’incisione discografica


di Francesco Lora


R appresentata per la prima volta a Parigi nel 1684 e ripresa l’anno successivo a Versailles, Amadis è la terz’ultima tragédie en musique di Jean-Baptiste Lully, e prefigura i due capolavori estremi, Roland e Armide. Com’è canonico, vi sono un prologo e cinque atti su libretto di Philippe Quinault, recitativi ed airs nei quali parola e musica raggiungono l’inscindibilità, divertissements assortiti di assoli, cori e danze, nonché l’onnipresente celebrazione del re di Francia, le virtù eroiche del quale sono ritratte nell’Amadigi di Gaula di cavalleresca memoria. Una nuova ripresa del capolavoro lulliano è sempre benvenuta, e diviene agognata se a promuoverla sono istituzioni e persone di alta competenza e motivazione. Da una parte vi sono Château de Versailles Spectacles e il Festival di Beaune, ossia due dei più insigni centri di valorizzazione della musica del Sei-Settecento: un’esecuzione in forma di concerto di Amadis ha avuto luogo il 5 luglio nell’Opéra Royal della Reggia di Versailles, mentre una replica avrà luogo il 13 nella corte dell’Hôtel-Dieu di Beaune. Dall’altra parte vi è in particolare, attorniato da colleghi di fiducia, un musicista della levatura di Christophe Rousset: direttore e clavicembalista curioso e versatile quanto pochi altri, tra i “filologi” francesi è egli quello più esperto del repertorio italiano, e nel contempo è egli quello che più ha contribuito alla causa del Lully teatrale. Nel corso degli anni abbiamo ascoltato il suo Cadmus et Hermione, il suo Bellérophon, il suo Persée, il suo Phaëton e il suo Roland; riferiamo ora del suo Amadis, che tra Versailles e Beaune è anche in corso d’incisione discografica e rimarrà dunque all’ascolto di ciascuno; e al termine del discorso non potremo sospirare a maggior ragione una sua Armide, ove sia rimesso a fuoco il massimo esito operistico di Lully.

Colpisce innanzitutto e sempre, nel Lully di Rousset, l’estenuazione di un’eleganza incantatoria, dove tutto è vaporoso, edenico, armonioso nei timbri fino a sfumare la coppia di trombe naturali entro la sezione degli archi. Non è una lettura impostata sui contrasti, bensì sulle giustapposizioni tenui, dove ogni fraseggio è inarcato da un gesto dotto, con una precisa direzione estetica e verso un preciso fine espressivo, o narrativo, o descrittivo-ambientale: l’Amadis che, nell’atto II, si aggira nella foresta in preda allo sconforto intona dunque un «Bois épais, redouble ton ombre» tra suoni di impatto quasi impressionistico, che irradiano e riverberano, o si fanno folto fogliame; e per dar voce ai tuoni e ai lampi invocati nel prologo basta non più che l’infervorata strumentazione di Lully, con interventi minimi di una macchina del vento a soffio. Ciò si ascolta dalle file dei Talens Lyriques, gruppo strumentale che con Rousset ostenta da vent’anni sonorità di cristallo, ignote – con loro pace – anche ai Christie, ai Minkowski, ai Niquet. E lo si ascolta parimenti dal Chœur de Namur, gruppo vocale che fornisce inoltre alla compagnia di canto le parti comprimarie, rivelando di solista in solista qualità eclatanti in fatto di forbitezza stilistica, consapevolezza tecnica e pregnanza espressiva.

Il marchio di Rousset trapela anche in ciò che riguarda la compagnia di canto, non solo nella scelta vincente dei solisti in sé, ma anche nell’uniformità e nella profondità della loro preparazione: si ammira cioè la chiarezza di pronuncia e la fragranza dell’accento in ciascun contesto melodico o teatrale; si ammira l’ornamentazione minutamente messa a punto in un repertorio che, come quello francese, ha una dottrina enciclopedica e inesorabile caso per caso (il cantante non ha dunque alcuna libertà, bensì deve conoscere e praticare un codice assai complesso, con la mediazione di un istruttore esperto); e si ammira, infine, ciascuna replica melodica, presentata con variazioni di gusto sopraffino, in equilibrio tra fantasia e misura. Pur in assenza di qualsivoglia movimento scenico, con queste rigorose premesse il testo musicale splende al colmo, e fa a sua volta brillare ogni aspetto teatrale: mai, in questa esecuzione in forma di concerto, vien da rimpiangere la mancanza di regia, scene e costumi, ché tutto sembra farsi immagine e movimento nella musica di Lully e nel porgere dei musicisti.

Nel libretto di Quinault, i personaggi e i rispettivi interpreti agiscono perlopiù a coppie. Nel prologo si incontra quella dei maghi benefici: Urgande è il soprano Bénédicte Tauran, che con fascino timbrico, rotondità d’emissione e pacata autorevolezza di toni sopraffà il timido Alquif del baritono Pierrick Boisseau. Nell’opera si incontrano tre altre coppie. La prima è quella amorosa protagonista: benché a tratti fibroso nella diabolica tessitura da haute-contre (il tenore acutissimo della tradizione francese), Cyril Auvity consegna un Amadis di timbro personale e di accento soave, e con esso riscatta precedenti infelici escursioni nel repertorio italiano (per esempio la Partenope di Handel a Ferrara e Modena, carnevale 2009); al suo fianco, Judith van Wanroij, con la sua voce trasparente e acidula, si cala a pennello nei panni virginali, frigidi, piccati e dolenti della principessa Oriane, alimentando tuttavia il pregiudizio circa il suo imminente debutto nelle Danaïdes di Salieri (dove il personaggio di Hypermestre ha ben altra tempra e scrittura musicale).

La seconda coppia è quella amorosa secondaria: e anche in questo caso la morbida, cangiante, calda affettuosità nella Corisande del soprano Hasnaa Bennani ha la meglio sulla più sbrigativa virilità nel Florestan del baritono Benoît Arnould. La terza coppia, infine, è quella dei maghi malefici, ed è qui che scocca il maggior temperamento: il soprano Ingrid Perruche come Arcabonne è infatti elettrizzante nel conciliare il grande sfogo a nervi tesi e il cesello della minuteria melodica; a testa alta la segue l’Arcalaüs di Edwin Crossley-Mercer, baritono di doti rimarchevoli per risonanza e sontuoso esotismo timbrico. Come anticipato, l’apporto dei cantanti comprimarii è di pari qualità, in primis quello dei soprani Caroline Weynants e Virginie Thomas, provenienti dal Chœur de Namur e impegnati nei divertissements. Accanto a loro, il giovanissimo haute-contre Reinoud van Mechelen fa addirittura balzare sulla sedia per giovanile cordialità di timbro e per sfacciata duttilità di modulazione.

Un ascolto attento e rapito, scioltosi poi in infiniti applausi, non solo ha premiato il lavoro di Rousset e dei suoi, ma ha anche confermato gli esiti di trent’anni di campagna culturale, promossa dalla Repubblica francese per la rivalutazione del patrimonio musicale nazionale presso il proprio pubblico: mentre nei teatri italiani vanno in scena opere di Verdi o Puccini di fronte a sale semivuote, in quelli francesi si scazzotta per assistere a un’opera di Lully o Rameau (oltre che, si intende, di Verdi o Puccini). Da ciò procede anche un differente dialogo, complice e reciprocamente grato, tra musicisti e ascoltatori: prima di congedarsi dal pubblico, cantanti e strumentisti bissano senza fiatare l’intero quarto d’ora della chaconne finale.  Dono impensato, interminabile, sublime.

© Riproduzione riservata

Tags: Amadis Lully VersaillesBénédicte TauranBenoît Arnould.Caroline WeynantsChristophe RoussetChœur de NamurCyril AuvityEdwin Crossley-MercerHasnaa BennaniIngrid PerrucheJudith van WanroijLes Talens LyriquesPierrick BoisseauReinoud van MechelenVirginie Thomas
Share4Tweet2
Francesco Lora

Francesco Lora

È laureato in Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo, e dottore di ricerca in Musicologia e Beni musicali (Università di Bologna). Nel presente è assegnista di ricerca in Musicologia e Storia della Musica (Università di Siena, aa.aa. 2021/23). Con Elisabetta Pasquini dirige la collana «Tesori musicali emiliani» (Bologna, Ut Orpheus, 2009-) e vi pubblica in edizione critica l’Integrale della musica sacra per Ferdinando de’ Medici di Giacomo Antonio Perti (2010-11) e oratorii di Giovanni Paolo Colonna (La profezia d’Eliseo, L’Assalonne, Il Mosè legato di Dio e La caduta di Gierusalemme, 2013-21). Sue la monografia Nel teatro del Principe (sulle opere di Perti per Pratolino; Torino-Bologna, De Sono - Albisani, 2016) e l’edizione critica del manoscritto viennese Austriaco laureato Apollini (musiche di Ferdinando Antonio Lazzari, Giovanni Perroni e Francesco Maria Veracini, eseguite a Venezia, 1712, per l’incoronazione imperiale di Carlo VI d’Asburgo; Padova, Centro Studi Antoniani, 2016). Attende attualmente alla nuova catalogazione degli archivi musicali della Basilica di S. Petronio in Bologna e dell’Opera della Metropolitana di Siena, nonché, con Giulia Giovani, alla ricognizione e all’edizione dell’epistolario di Perti (Università di Siena). Collabora alla Cambridge Handel Encyclopedia, al Dizionario biografico degli Italiani, al Grove Music Online e alla Musik in Geschichte und Gegenwart. Dal 2003 è critico musicale per testate giornalistiche specializzate, inviato nelle massime istituzioni di spettacolo europee; collabora col «Corriere musicale» dal 2013. Nel 2020 la Fondazione Levi di Venezia gli ha conferito il Premio biennale “Pier Luigi Gaiatto”.

CorrelatiArticoli

I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

di Francesco Lora
20 Maggio 2022
0

I PURITANI DI BELLINI, TITOLO GHIOTTO, ERANO ATTESI AL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA GIÀ NEL GENNAIO 2021. L’emergenza sanitaria, però,...

L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

di Luca Chierici
20 Maggio 2022
0

Assente dal 2015, Juan Diego Flórez è tornato alla Scala in compagnia del fedele e bravissimo Vincenzo Scalera per riproporre...

Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

di Attilio Piovano
19 Maggio 2022
0

Buon successo al Teatro Regio di Torino (anche se, occorre ammetterlo, di fronte ad una platea colpevolmente piuttosto rarefatta), la...

Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

di Luca Chierici
8 Maggio 2022
0

Con Un ballo in maschera e prossimamente con La Gioconda, la Scala attinge a due titoli di sicura presa sul...

La Tosca di Pontiggia a Palermo

La Tosca di Pontiggia a Palermo

di Monika Prusak
2 Maggio 2022
0

Ritorna al Teatro Massimo la Tosca del regista argentino Mario Pontiggia, che debuttò nel lontano 2008 al festival “Recondita armonia”...

Ariadne auf Naxos ritorna con successo alla Scala

Ariadne auf Naxos ritorna con successo alla Scala

di Luca Chierici
1 Maggio 2022
0

Una nuova produzione del capolavoro di Strauss sul palcoscenico della Scala contraddice oramai la un tempo scarsa frequentazione di Ariadne...

Articolo successivo
L’“Otello” della Fenice al Palazzo Ducale di Venezia

L'“Otello” della Fenice al Palazzo Ducale di Venezia

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Recensioni

L’interminabile recital di Juan Diego Flórez
CONCERTI

L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

4 giorni fa
Grigory Sokolov a Roma
CONCERTI

Grigory Sokolov a Roma

4 settimane fa
Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino
CONCERTI

Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

4 settimane fa

I più letti di ieri

  • Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    22 condivisioni
    Share 9 Tweet 6
  • L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    20 condivisioni
    Share 8 Tweet 5
  • Torna al Regio di Torino la pucciniana Turandot secundum Poda                                

    36 condivisioni
    Share 14 Tweet 9
  • Il “Ballo” della bagarre alla Scala

    10 condivisioni
    Share 4 Tweet 3
  • «L’Orfeo», Monteverdi a Ferrara

    11 condivisioni
    Share 4 Tweet 3

Newsletter

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor.
SUBSCRIBE

Site Links

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

No Result
View All Result
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

Ben ritornato!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Accedi
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?