È mancato lunedì 17 maggio scorso Bruce Haynes, oboista e pioniere della prassi esecutiva storica, figura forte e controversa della musicologia specializzata.
Nato a Louisville (Kentucky) nel 1942, iniziò la sua carriera di strumentista nel 1960 alla San Francisco Ballet and Opera Orchestra. Dal 1964 al 1967 decise di spostarsi in Olanda per dedicarsi allo studio della prassi esecutiva storicamente informata con personalità di rilievo quali Gustav Leonhardt e Frans Brüggen, con i quali ebbe pure occasione di realizzare diverse incisioni. Valente insegnante, sostituì proprio Brüggen al Koninklijk Conservatorium Den Haag, inaugurando la cattedra di oboe barocco o hautbois.
È ricordato per la indefessa dedizione alla ricerca e allo studio relativo al suo strumento e alle tecniche esecutive ed interpretative antiche, ma anche come importante saggista, in qualità del quale scrisse di storia della notazione. Associato alla Università canadese di Montreal, sempre in prima linea nella divulgazione e promozione di un nuovo approccio alla musica, più dinamico e creativo, pur nel rispetto della Storia, fu uno dei fondatori e membri della Philarmonia Baroque Orchestra con sede a San Francisco.
Vivace, ironico, provocatorio era lo stile dei suoi scritti, adatto ad un pubblico di lettori specialisti, studenti o solo appassionati, e così era pure il tratto caratterizzante della sua personalità, carismatica e trascinante.
Numerosi i saggi da lui curati, tra i quali ricordiamo L’Oboe, pubblicato dalle edizioni dell’Università di Yale (scritto con Geoffrey Burgess), Musica per Oboe, 1650-1800: una bibliografia (Berkeley, 1985, 2 / 1992), La fine della musica antica (Oxford University Press, 2007).