Baby bofé e Note sul Registro, due iniziative del Bologna Festival per far conoscere la musica classica ai bambini
di Andrea Bellini
Dedizione, passione, amore per i ragazzi, entusiasmo ed una buona dose di coraggio: questi gli elementi delle due importanti iniziative che corredano la programmazione del Bologna Festival ormai da alcuni anni, presentati ieri in conferenza stampa: il Baby Bofé, rassegna di musica classica per bambini e Note sul registro, progetto didattico ad uso di ogni ordine scolastico, dalle elementari, medie fino alle superiori, giunti rispettivamente alla quinta e sesta edizione. Maddalena Da Lisca per il Bologna Festival ha introdotto con dovizia di particolari i contenuti dell’intero progetto, sottolineando l’importanza nell’aver cresciuto in questi anni un pubblico nuovo, che altrimenti non si sarebbe mai affacciato alla musica classica.
Il Baby Bofé, per bambini dai 3 agli 11 anni, prevede spettacoli che hanno un’ impostazione monografica, quest’anno incentrata sugli autori, da Gershwin (Un Americano a Parigi) a Chopin, all’Orff dei Carmina Burana (in collaborazione col Coro del Teatro Comunale e del direttore Lorenzo Fratini) e, per l’opera lirica, una riduzione della Gazza Ladra di Rossini; questi spettacoli, pensati proprio per un pubblico di piccoli e piccolissimi, permettono, grazie ad un approccio divertente, che alla conclusione i bambini abbiano un’idea precisa sull’autore ascoltato. Il Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna è l’altra importante istituzione che dalla sua mette a disposizione i migliori allievi della classe di perfezionamento, con la speranza che nei prossimi anni si arrivi ad avere anche un’orchestra. Gli attori della compagnia di Teatro Ragazzi “Fantateatro”, coordinati dalla regista e sceneggiatrice Franca Bertuzzi autrice di tutti i testi, ed i cantanti si presentano in doppia veste per narrare la storia dell’opera con una selezione di arie a corredo. La parte musicale vede la partecipazione di un’Associazione privata, la Soroptimis, che ha dato una borsa di studio alla pianista Pina Coni, che è diventata la pianista ufficiale del Baby Bofè, ottima musicista che capisce le dinamiche teatrali.
Pur vantando una tradizione musicale che ne fa forse il primo al mondo, il nostro Paese oggi sconta una inspiegabile latitanza della musica dai curriculum scolastici dei nostri ragazzi. «Baby Bofè è punto di riferimento costante nella proposta culturale è un valore forte a differenza dell’occasionalità della proposta che è aleatoria, può dare un’impressione ma non costruisce» aggiunge la Da Lisca, e sottolinea che forse anche gli operatori culturali (e non solo la tanto vituperata scuola italiana), le Associazioni concertistiche in primis, hanno le loro responsabilità in questa assenza, escludendo una fascia di pubblico che potenzialmente è il pubblico di domani.
Note sul registro, a differenza del Baby Bofè, punta meno sulla continuità, poiché l’obiettivo è quello di costruire un rapporto radicato coi docenti insieme all’esigenza di rendere gli appuntamenti a carattere interdisciplinare, dove le competenze musicali devono integrarsi ai programmi scolastici. In collaborazione col MAMbo, altra importante realtà culturale bolognese coinvolta, Note sul registro vede 36 appuntamenti non accademici, in cui la partecipazione dei ragazzi è imprescindibile, tutti multimediali, a contenuto misto e dinamici, che catturano molto i ragazzi. Sono dei “medaglioni” monografici su Bach, Mozart e sul pianoforte preparato di Cage (solo per le superiori) , spettacolo già presentato alcuni anni fa alle scuole d’arte. Collaboratori in questi lavori Francesca Aste (per Cage) e Roberto Ravaioli, che “mostra” la musica di Bach in modo empirico ed istintivo mediante uno spartito proiettato su un video.
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