di Agata De Laurentiis
Uscito nel 1961, questo film è tratto dal romanzo omonimo di Françoise Sagan che tanto fece scandalizzare l’opinione pubblica un paio d’anni prima. A scaldare gli animi era il nocciolo della storia: un triangolo amoroso tra un’indipendente quarantenne che a figli e marito preferisce una relazione intermittente con un imprenditore fascinoso e infedele al quale, stanca dell’ennesimo tradimento, sovrappone la figura di un giovane amante sognatore e insicuro. Questa fragile storia d’amore si muove sulle note del Poco Allegretto dalla terza Sinfonia di Brahms. “Le piace Brahms?” è infatti la frase che l’impacciato Perkins rivolge all’affascinante e matura Ingrid Bergman. Una domanda semplice, un appuntamento a teatro… eppure questa domanda fa scattare nella donna un qualcosa che la fa sentire amata e considerata. Forse perchè da tempo nessuno le chiede più cosa veramente le piaccia, tanto che lei stessa sembra essersene dimenticata. Accettato l’appuntamento, i due si incontrano nell’elegante Salle Pleyel, dove per la prima volta ascoltiamo il celebre terzo movimento della terza Sinfonia di Brahms che commuove l’improbabile coppia sottolineando la vicinanza dei loro animi e la nascita di un sentimento che, nonostante possa sembrare folle e impossibile, esiste. Anche l’amante fedifrago Montand mentre sfreccia sulla sua macchina sportiva con accanto la sua ultima fiamma, ascolta la stessa musica alla radio. Ma con loro Brahms non compie il miracolo: non c’è nessun sentire comune, nessuna unità di sensazioni…si cambia stazione e la magia finisce. Brahms insegue ossessivamente i protagonisti trasformandosi di volta in volta, grazie agli arrangiamenti di Georges Auric, in un sottofondo sfuggente o in assordante “casa armonica” di sensazioni in questa tortuosa storia d’amore.
Le piace Brahms?
(Goodbye Again)
1961
regia di Anatole Litvak, con Ingrid Bergman, Yves Montand, Anthony Perkins.
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