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Oslo: accanto a Bach nuove composizioni di musica sacra, tra le quali il Requiem di Ragnhild Berstad che utilizzerà anche delicati strumenti in vetro costruiti dall’artigiano Vidar Koksvik
di Giovanni Albini
Sembra ergersi come una cattedrale il Festival Internazionale di Musica Sacra di Oslo, giunto nel 2012 alla dodicesima edizione. A sorreggerla due imponenti colonne della storia della musica firmate Johann Sebastian Bach: la monumentale Passione secondo Matteo, che inaugura il festival il 9 marzo e la Passione secondo Giovanni, che lo chiude domenica 18 marzo. La prima Passione sarà diretta dalla bacchetta di Peter Neumann con il Kölner Kammerchor e il Collegium Cartusianum, la seconda da Christoph Prégardien con Le Concert Lorrain e il Nederlands Kammerkoor. Nelle dieci intense giornate della manifestazione si susseguiranno poi numerosi eventi nelle più suggestive chiese e cattedrali della capitale norvegese: da lezioni-performance per i più giovani sulla musica di Bach, all’interpretazione di composizioni del passato e del presente, quali ad esempio “Le Sette ultime Parole di Cristo sulla Croce” di Haydn (nella versione per quartetto d’archi, l’11 marzo) e Kanon Pokajanen di Arvo Pärt (il 15, per le voci dell’Estonian Philarmonic Chamber Choir).
A rendere il festival particolarmente interessante è però di certo l’attenzione data a prime assolute di musica sacra contemporanea. Al fianco di due ‘nuove’ Passioni norvegesi, Lukaspasjonen di Trond Kverno (in programma il 14) e A Passion for John Donne di Ketil Bjørnstad (il 16) spicca sicuramente “Requiem – Underveis” della compositrice – sempre norvegese – Ragnhild Berstad. È un Requiem dedicato alla fragilità umana, in cui ai passi tradizionali della messa sono affiancati testi di speranza e di conforto. Per coro, orchestra, strumenti elettronici e delicatissimi strumenti musicali in vetro realizzati per l’occasione dall’artista Vidar Koksvik. Strumenti fragili, quanto fragile, malinconico ed etereo è il loro suono. Commissionato in occasione del festival, verrà proposto in prima assoluta la sera di sabato 10 marzo presso la Chiesa di Fagerborg. In programma nello stesso concerto anche musiche di Olivier Messiaen, Pierre de la Rue e della finlandese Kaija Saariaho.
Se a questi tre eventi di nuova musica si aggiunge la prima assoluta il 13 marzo del “Concerto n.3” di Frank Nordensten, per coro, organo ed ensemble di fiati, si ha il senso dello spazio lasciato alla produzione contemporanea in questa rassegna. E della fierezza di mettere in luce la nuova musica norvegese. La curiosità e l’interesse sono vivi più che mai: cosa ci regaleranno prossimi al sorgere della primavera questi nuovi venti musicali del nord?
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