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Contrafactum Stessa musica, altre le parole
Pillole di Storia della musica/5
a cura di Laura Bigi
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Se fu una “marchetta” musicale, fruttò un bel po’ di soldi al neoclassicista Stravinskij, capace di mettere la sua arte al servizio di elefanti. Ma giovani
di Matteo Mainardi
Nel 1939 Stravinskij si trasferì negli USA, l’Europa non era più un posto raccomandabile per un musicista russo d’avanguardia e alle nubi del Nazismo si univano la morte in poco più di un anno della madre, della moglie e della figlia del compositore. L’America non fu l’Eldorado e alle prestigiose lezioni ad Harvard si affiancarono i problemi legati alle esecuzioni dei suoi balletti più celebri, non tutelati, che quindi non fruttarono nulla a Stravinskij. Controvoglia accettò che Disney utilizzasse il suo Sacre per Fantasia, ma si dovette accontentare di cinquemila dollari: e se non avesse accettato, Disney avrebbe comunque utilizzato (legalmente) la musica. Stravinskij capì rapidamente la lezione. Il 12 gennaio 1942 George Balanchine lo chiamò per un lavoro curioso: un balletto commissionato dal Circo Barnum, il cui corpo di ballo era composto da cinquanta ballerine e cinquanta elefanti; étoiles Vera Zorina (moglie di Balanchine) e l’elefantessa Modoc. Stravinskij accettò perché gli elefanti erano giovani… ma non solo. Il 5 febbraio 1942 completò la versione pianistica della Circus Polka for a young elephant, la passò quindi a David Raskin, che arrangiò la musica nella versione per banda, la quale fu eseguita il 9 aprile 1942 al Madison Square Garden; il compenso richiesto (e accordato) era alto a fronte di tre settimane di lavoro: in parole povere una marchetta… Seguì un successo enorme, Stravinskij aveva mangiato la foglia e curò una nuova versione orchestrale del brano nel 1944 per la Boston Symphony Orchestra. In seguito venne eseguita spesso alla radio per sostenere le truppe USA: tante esecuzioni, tanti diritti d’autore, tanti soldi. Sorprendente come Stravinskij non tradì la sua idea di composizione come attività artigianale: doveva scrivere per degli elefanti da circo e quindi scrisse una perfetta musica da circo, senza rinunciare al suo credo neoclassicista, parafrasando la Marcia militare op. 51 n.1 D 733 di Franz Schubert: per fortuna sua si trattava di musica di pubblico dominio.
Colloquio telefonico tra Igor Stravinskij e George Balachine, 12 gennaio 1942
Balanchine: «Mi chiedevo se ti farebbe piacere scrivere un piccolo balletto con me»
Stravinskij: «Per chi?»
Balanchine: «Per degli elefanti»
Stravinskij: «Di che età?»
Balanchine: «Piuttosto giovani»
Stravinskij: «D’accordo. Se si tratta di elefanti giovani mi va bene»
Tratto da André Boucourechliev, Stravinsky, Rusconi (1984)
© Riproduzione riservata
Bravo Matteo, interessante articolo.Anche ora compositori sono impegnati nella scrittura musicale per compagnie circensi…vedi Cirque du soleil. Il tuo prof di clarinetto.