Contrafactum Stessa musica, altre le parole
Pillole di Storia della musica | a cura di Laura Bigi
Se una prelibatezza culinaria nasce dalla passione per l’opera…e per una cantante golosa
di Matteo Mainardi
“SBUCCIATE LE PESCHE e cospargetele di sciroppo alla vaniglia; adagiatele quindi in una coppetta su di un letto di gelato alla vaniglia e cospargete il tutto con una crema di lamponi”. Questa semplice ricetta si legge ne Le Guide culinaire del celebre chef francese Auguste Escoffier. Era il 1894 e il “Re dei cuochi, Cuoco dei re” era diventato da quattro anni il primo chef dell’Hotel Savoy di Londra; questo albergo era stato eletto tra il 1892 e il 1893 a propria residenza dal soprano australiano Helen Porter Mitchell, al secolo Nellie Melba. Il celebre cuoco francese aveva una vera e propria ammirazione per la diva australiana e le curava un menù personale nel quale prevedeva sempre “qualche piccola novità” appositamente pensata per lei. Appunto nel 1894 Nellie Melba era impegnata al Covent Garden per una rappresentazione del Lohengrin di Richard Wagner, il soprano omaggiò lo chef de cuisine con due biglietti di primordine e lui rispose offrendole il dolce inizialmente descritto: sul coperchio che lo celava, un biglietto “come Eva gustò la prima mela…”, l’emiciclo argentato si sollevò e apparve un cigno di Lohengrin di ghiaccio sul cui dorso era posta la nuova creazione culinaria.
Nellie Melba, estasiata, chiese il nome di questa delizia ed Escoffier rispose che non aveva nome, ma che sarebbe stato onorato di chiamarle Pêche Melba. Escoffier creò altri dolci ispirati al soprano australiano, le Poires Melba o le Fraises Melba, ma senza ripetere il primo successo e intanto il nome della diva divenne un vero e proprio brand ‘battezzando’ toast, profumi, saponi e sigarette, tanto che la cantante dovette registrarsi come vero e proprio ‘marchio’ negli Stati Uniti. Escoffier invece soffrì parecchio nel vedere come altri si fregiavano di essere i ‘padri’ della ricetta, ma ottenne giusto riconoscimento da Nellie Melba che nella sua autobiografia sgombrò il campo da ogni dubbio. Un mio ultimo pensiero: oggi Sir Anthony Pappano (figlio di ristoratori campani) è il direttore musicale del Covent Graden, spostando l’accento del suo cognome si creerebbe una ‘gustosa’ liaison con la ricetta di Escoffier.