Novecento • La ORF Radio-Symphonieorchester Wien diretta da Cornelius Meister dedica all’interno della rassegna Wien Modern – giunta quest’anno alla venticinquesima edizione – un concerto in memoria del compositore e direttore d’orchestra Bruno Maderna, a pochi giorni dall’anniversario della sua prematura scomparsa, avvenuta il 13 novembre 1973 a Darmstadt
di Barbara Babic
[IL] concerto si è aperto con Quadrivium (1969), un lavoro suggestivo e intenso giocato intorno al numero quattro: un’opera per quattro percussionisti e quattro gruppi strumentali, il cui titolo allude non solo alla classificazione medievale delle scienze (musica, aritmetica, geometria e astronomia) ma anche al significato di quadrivium come incrocio, incontro di quattro vie. La peculiare tendenza maderniana rivolta a tutte le suggestioni sonore si riscontra anche in questo brano, in cui le percussioni determinano al massimo la loro natura rimica e rumoristica unitamente a quella timbrica di marimbe, xilofoni, vibrafoni, glockenspiel e campane tubolari. Nelle sezioni aleatorie il direttore d’orchestra può variare le entrate dei quattro gruppi strumentali e può decidere estemporaneamente, proprio come quando ci si trova davanti ad un incrocio di strade, le entrate degli strumenti. Interessante la scelta del direttore tedesco Cornelius Meister (classe 1980, dal settembre 2010 a capo della ORF) di lasciare in alcuni momenti la piena libertà ai musicisti di gestire queste sezioni. Alla maniera di Gruppen di Stockhausen, certo con un risultato sonoro diverso, l’opera si articola in una miriade di sottigliezze dinamiche e sonore, tra mormorii vaghi liberamente ripetuti, trilli, elementi ritmici percussivi, in uno splendido affresco di immagini sonore, come accade nell’incantevole la coda, caratterizzata da un ostinato cluster degli archi che fanno da tappeto sonoro agli ultimi richiami delle percussioni e dell’arpa.
Un’opera ben resa dalla compagine orchestrale, da sempre impegnata nella divulgazione della musica contemporanea e del Novecento, che si presenta al pubblico viennese compatta, equilibrata e particolarmente affine a questo repertorio.
Si richiama a Quadrivium anche l’opera di Pierre Boulez, Rituel in memoriam Bruno Maderna (1974-5), che assieme a Calmo di Luciano Berio e Duo pour Bruno di Franco Donatoni, fa parte del vasto cordoglio musicale in memoria di Maderna. Eseguito per la prima volta il 2 aprile 1975 dalla BBC Symphony Orchestra, e diretto dal compositore stesso, Rituel è pensato per otto gruppi orchestrali (in quest’occasione posizionati sul palco e nelle logge laterali della fastosa Großer Saal del Musikverein), eterogenei nell’organico e indipendenti ritmicamente, grazie alla presenza in ogni gruppo di uno strumento a percussione, in un continuo gioco di micro e macrostrutture come ricorda il compositore stesso: «Quando si compone ci si scontra spesso, ma non sempre, contro la difficoltà di portare in dialogo correttamente e liberamente i livelli della macrostrutture e delle microstrutture, e in particolare in modo tale che esse siano individuabili sia nell’attimo sia nell’intero. […] L’idea deve essere l’impressione immediata del sistema, e quest’ultimo deve essere rintracciabile, cercato e trovato nelle idee». Si tratta di un omaggio anche ‘crittografato’ in cui la sequenza principale è basata su sette toni, corrispondenti al numero delle lettere del nome Maderna, e come ricorda Boulez, in occasione della prima esecuzione di Rituel: «In continua mutazione si susseguono versi di salmi e responsori di una cerimonia immaginaria. É una cerimonia del ricordo, per questo basato su numerose ripetizioni di stesse formule, in cui i profili e le prospettive si trasformano in continuazione. È una cerimonia dello spegnimento, un rituale della scomparsa e della sopravvivenza; così si imprimono le immagini nel ricordo musicale, che sono contemporaneamente presenti e assenti in un limbo». Un lavoro dallo schema complesso, basato sulla ripetizione rigorosa, implorante e continua e che cede di tanto in tanto il passo ad un’espressività spontanea, che esplode nel grande commiato finale, una rituale e commossa Trauermusik in onore dell’amico e collega scomparso, con cui il compositore francese per anni aveva diretto l’Internationales Kammerensemble di Darmstadt.
Lodevole nel complesso la prova del direttore tedesco Cornelius Meister e dall’orchestra ORF Radio-Symphonieorchester Wien, dato riscontrato anche nel lungo e commosso applauso del pubblico viennese, particolarmente numeroso, a celebrare la bravura degli interpreti e ricordare come merita uno dei massimi talenti sperimentali del secolo scorso.
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