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A Bologna un progetto interdisciplinare dedicato alla figura di Arnold Schönberg. Durata: due anni
di Francesco Fusaro
Sembrerebbe troppo malizioso dire che il titolo di questa iniziativa ci fa immediatamente pensare al nome del celebre gruppo di Jimi Hendrix, The Jimi Hendrix Experience? Forse gli organizzatori della manifestazione bolognese, ideata e coordinata da Roberto Tarenzi, avevano davvero in mente il chitarrista afroamericano morto nel 1970, o forse no. Fatto sta che questa lodevole iniziativa sembra davvero voler creare un’esperienza interdisciplinare attorno ai molteplici aspetti creativi della figura di Arnold Schönberg: dalla musica alla pittura, passando per il cinema, la scrittura, gli hobby del compositore viennese.

Si comincerà venerdì 2 dicembre nel Foyer Rossini del Teatro Comunale di Bologna (partner del progetto assieme all’Arnold Schönberg Center e al Comune di Bologna) con un incontro con Nuria Schönberg Nono condotto da Nicola Sani (ore 18.30), proseguendo poi con l’Orchestra e Coro del Comunale – sotto la direzione di Lothar Zagrosek – che eseguiranno musiche del compositore e di Bach nell’orchestrazione dello stesso Schönberg. Sabato 3 dicembre, alle ore 11, presso l’Aula Magna della Pinacoteca di Bologna, la figlia del grande compositore ripercorrerà le vicende biografiche del padre in una conferenza dal titolo Arnold Schönberg in America: 1933 – 1951. Lunedì 5 dicembre sarà invece la volta del grande schermo con la proiezione, presso il Cinema Lumière, del film Moses und Aron di Jean-Marie Straub e Danièle Huillet, versione cinematografica dell’opera teatrale – incompiuta – rappresentata nel 1957. La proiezione verrà arricchita da un montaggio che accosta alcune sequenze tratte da importanti pellicole che si sono avvalse della musica di Schönberg: L’amour à mort di Alain Resnais, Nouvelle vague di Jean-Luc Godard e Rien ne va plus di Claude Chabrol. La rassegna proseguirà poi con cinquanta avvenimenti già in calendario fino a tutto il 2013, ma la programmazione è ancora aperta e quindi destinata ad arricchirsi.
Era dunque necessario mettere in cantiere un progetto così ambizioso? La risposta è decisamente affermativa. Troppi sono i nodi ancora da sciogliere nei confronti del pubblico italiano sul grande innovatore della scrittura del XX secolo. E forse proprio approfittando dell’interdisciplinarità che è caratteristica propria della parabola artistica del compositore viennese si può richiamare l’attenzione del grande pubblico proponendo a un tempo nuove prospettive di riflessione. Oltre al fatto che, naturalmente, un’iniziativa di questo tipo rappresenta un unicum nel nostro Paese: “Si tratta di un progetto – afferma Nicola Sani, consulente artistico – che va oltre la logica delle ricorrenze e dei festival che esauriscono simbolicamente in pochi giorni la loro funzione. Al contrario The Schoenberg Experience è un modo di porre al centro delle attività culturali della città e del territorio alcune questioni cruciali dell’arte e della cultura contemporanea, in sintonia con le grandi tematiche dell’innovazione e della ricerca, che sul piano internazionale, riguardano in modo determinante lo sviluppo e il futuro della cultura, delle arti e del sapere”. Are you experienced?
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