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Il pianista, ineguagliabile anche per la varietà di suoni che riesce ad ottenere (fenomenale il suo pianissimo), in concerto a Roma
di Mario Leone
Q uesta sera alle ore 20.30 presso l’Auditorium Parco della Musica, si terrà il concerto del pianista di origine rumena Radu Lupu. Personaggio schivo, silenzioso, poco incline a interviste e occasioni mondane, Lupu è solito presentarsi al pubblico con il suo magnetico carisma, la sua barba da santone, la seggiola spartana che preferisce al più comune sgabello, coinvolgendo l’ascoltatore in una esperienza trascendentale. Dotato di tecnica eccelsa e di un di tocco unico e raro, Lupu si può annoverare tra i grandi pianisti del nostro tempo. Di lui Daniel Barenboim ha sempre elogiato la capacità di ricreare con la tastiera del pianoforte impasti e sonorità orchestrali, offrendo interpretazioni capaci di svelare le più recondite nuances dei testi musicali. Per il pubblico romano il pianista proporrà l’amato Schubert, quello struggente e cantabile degli Improvvisi op. 142 e la tarda Sonata D 845, tutto anticipato dal meraviglioso soliloquio del Preludio, Corale e fuga di César Franck.