
A Milano si riuniscono in un nuovo progetto le realtà di ricerca della musica contemporanea: Agon, Divertimento Ensemble, mdi ensemble, MMT Creative Lab, RepertorioZero e Sentieri Selvaggi. Obiettivo: costruire un luogo di produzione culturale e condividere spazi, materiali, esperienze. Quali saranno le prossime iniziative?
di Livio Giuliano
L’UNIONE FA LA FORZA, dice un vecchio proverbio. Con i tempi che corrono di forza ne hanno bisogno in tanti, eppure pochi sanno trovare la giusta strategia. Contemporary Music Hub è la risposta milanese al bisogno di costruire una rete di risorse e iniziative che diano nuovo vigore alla musica contemporanea. Sotto un unico ombrello: Agon, Divertimento Ensemble, mdi ensemble, MMT Creative Lab, RepertorioZero e Sentieri Selvaggi si riuniscono per condividere spazi, materiali, esperienze, conoscenze e strategie, per ottimizzare le disponibilità e per coadiuvare le ricerche di ciascuna realtà produttiva, con la promessa di costruire un luogo di produzione culturale aperto alla città di Milano, tramite incontri, lezioni, workshop, prove aperte, costruzione di archivi.
Il progetto è stato presentato il 18 dicembre negli spazi di DiDstudio, presso la Fabbrica del Vapore a Milano – luogo candidato ad ospitare l’associazione – all’interno di una serata in cui i protagonisti e i principali interlocutori – Comune, in primis – hanno preso la parola per illustrare le varie fasi e gli obiettivi del progetto. La presentazione è stata intervallata da quattro brevi performance di alcuni protagonisti degli ensemble coinvolti.

Pietro Pirelli, di Agon, ha presentato un’installazione audiovisiva in cui la traccia audio di un suo pezzo di musica concreta determinava alcune vibrazioni su due superfici d’acqua, proiettate sulla parete opposta al pubblico; Piercarlo Sacco, di Sentieri Selvaggi, ha eseguito con la giovanissima Giulia Gambaro un duetto per violini di Luciano Berio, Bela, dedicato a Bartók, e la Danza Transilvana del compositore rumeno; Carlo Boccadoro, Andrea Dulbecco, Aya Shimura, di Sentieri Selvaggi, e Paolo Fumagalli di mdi ensemble hanno interpretato Story, di John Cage, una lettura ritmica di un passo di Gertrude Stein; Walter Prati, di MMT Creative Lab, è intervenuto elettronicamente su Voyages ‘Il allait seul, pezzo per violoncello solo di Giacinto Scelsi; Giorgio Sancristoforo, di Agon, ha eseguito la sesta delle Variations di John Cage.
La serata non voleva essere un concerto, questo è emerso chiaramente: con l’omaggio a Cage e il riferimento alle avanguardie del Novecento si è voluto dare a una presentazione pubblica di un progetto la veste di un happening. Tuttavia, il pubblico odierno non è più tanto disposto a mettere in discussione la propria aspettativa – e necessità? – di rappresentazione, come avveniva tanto spesso nella seconda metà del secolo scorso, quando numerosi happening sostituivano le più classiche esecuzioni frontali e – disorientato – attendeva di essere guidato dagli esecutori verso il momento successivo della manifestazione. Forse lo smarrimento del pubblico è stato dettato anche dalla mancanza di dettagli sui piani concreti del Contemporary Music Hub: qual è la prossima mossa? A cosa potremmo assistere a breve?
Al di là di ciò, tuttavia, la notizia di una collaborazione tra i vari protagonisti della musica contemporanea a Milano viene accolta con grande entusiasmo. La città lombarda, ci spiegano, accoglie circa un migliaio di soggetti sparsi nella produzione di musica, tra orchestre, associazioni e festival, eppure manca, all’interno di questo coacervo di dilettanti e professionisti del settore, un sistema coeso di ricerca e promozione delle nuove tendenze musicali: il fatto che nasca Contemporary Music Hub, coinvolgendo i nomi più attivi e giovani, accende speranze e determina aspettative sul progresso e sul destino della musica contemporanea in Italia, dove – è noto – occupa uno dei gradini più bassi in termini di fruizione e produzione. Insomma: attendiamo con trepidazione novità e aggiornamenti sugli sviluppi.