• Home
  • Chi siamo
  • Disclaimer
  • Privacy
lunedì 30 Gennaio 2023
  • Accedi
  • XX e XXI
  • OPERA
    La traviata con la regìa di Pontiggia ritorna a Palermo

    La traviata con la regìa di Pontiggia ritorna a Palermo

    Salome di Strauss sconvolge ancora oggi il pubblico scaligero

    Salome di Strauss sconvolge ancora oggi il pubblico scaligero

    Il Teatro Real di Madrid inaugura con Aida

    Il Teatro Real di Madrid inaugura con Aida

    Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

    Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

    Abdrazakov, Chailly e Holten portano al successo l’Ur-Boris di Musorgskij

    Abdrazakov, Chailly e Holten portano al successo l’Ur-Boris di Musorgskij

    Riccardo Muti dirige Don Giovanni a Torino. Ed è un trionfo

    Riccardo Muti dirige Don Giovanni a Torino. Ed è un trionfo

    Le schermaglie d’amore di Berlioz secondo Michieletto

    Le schermaglie d’amore di Berlioz secondo Michieletto

    Successo ma anche fischi per la Fedora scaligera di Martone-Giordano

    Successo ma anche fischi per la Fedora scaligera di Martone-Giordano

    Il matrimonio segreto inscenato a New York

    Il matrimonio segreto inscenato a New York

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Daniele Gatti e il Mendelssohn sinfonico: full immersion a Torino con OSNRai          

    Daniele Gatti e il Mendelssohn sinfonico: full immersion a Torino con OSNRai          

    Una lezione-concerto di András Schiff

    Una lezione-concerto di András Schiff

    Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

    Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

    Antonio Pappano e la brillante Chamber Orchestra of Europe

    Antonio Pappano e la brillante Chamber Orchestra of Europe

    La Cziffra Festival Chamber Orchestra  e il pianista János Balázs a Torino

    La Cziffra Festival Chamber Orchestra e il pianista János Balázs a Torino

    L’Orchestra di S. Cecilia e Antonio Pappano ospiti della stagione scaligera

    L’Orchestra di S. Cecilia e Antonio Pappano ospiti della stagione scaligera

    Kaiserrequiem di Ullmann-Mozart a Palermo: la nuova creazione di Omer Meir Wellber e Marco Gandini

    Kaiserrequiem di Ullmann-Mozart a Palermo: la nuova creazione di Omer Meir Wellber e Marco Gandini

    Una emozionante lettura mahleriana

    Una emozionante lettura mahleriana

    La profonda, rassicurante semplicità di Eliso Virsaladze

    La profonda, rassicurante semplicità di Eliso Virsaladze

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale

La chiamano classica ma è sempre contemporanea
Informazione, riflessione, attualità della musica classica

Anno di fondazione: 2011

  • XX e XXI
  • OPERA
    La traviata con la regìa di Pontiggia ritorna a Palermo

    La traviata con la regìa di Pontiggia ritorna a Palermo

    Salome di Strauss sconvolge ancora oggi il pubblico scaligero

    Salome di Strauss sconvolge ancora oggi il pubblico scaligero

    Il Teatro Real di Madrid inaugura con Aida

    Il Teatro Real di Madrid inaugura con Aida

    Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

    Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

    Abdrazakov, Chailly e Holten portano al successo l’Ur-Boris di Musorgskij

    Abdrazakov, Chailly e Holten portano al successo l’Ur-Boris di Musorgskij

    Riccardo Muti dirige Don Giovanni a Torino. Ed è un trionfo

    Riccardo Muti dirige Don Giovanni a Torino. Ed è un trionfo

    Le schermaglie d’amore di Berlioz secondo Michieletto

    Le schermaglie d’amore di Berlioz secondo Michieletto

    Successo ma anche fischi per la Fedora scaligera di Martone-Giordano

    Successo ma anche fischi per la Fedora scaligera di Martone-Giordano

    Il matrimonio segreto inscenato a New York

    Il matrimonio segreto inscenato a New York

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Daniele Gatti e il Mendelssohn sinfonico: full immersion a Torino con OSNRai          

    Daniele Gatti e il Mendelssohn sinfonico: full immersion a Torino con OSNRai          

    Una lezione-concerto di András Schiff

    Una lezione-concerto di András Schiff

    Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

    Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

    Antonio Pappano e la brillante Chamber Orchestra of Europe

    Antonio Pappano e la brillante Chamber Orchestra of Europe

    La Cziffra Festival Chamber Orchestra  e il pianista János Balázs a Torino

    La Cziffra Festival Chamber Orchestra e il pianista János Balázs a Torino

    L’Orchestra di S. Cecilia e Antonio Pappano ospiti della stagione scaligera

    L’Orchestra di S. Cecilia e Antonio Pappano ospiti della stagione scaligera

    Kaiserrequiem di Ullmann-Mozart a Palermo: la nuova creazione di Omer Meir Wellber e Marco Gandini

    Kaiserrequiem di Ullmann-Mozart a Palermo: la nuova creazione di Omer Meir Wellber e Marco Gandini

    Una emozionante lettura mahleriana

    Una emozionante lettura mahleriana

    La profonda, rassicurante semplicità di Eliso Virsaladze

    La profonda, rassicurante semplicità di Eliso Virsaladze

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale
No Result
View All Result

Alì Babà di Cherubini alla Scala, in lingua italiana

di Luca Chierici
3 Settembre 2018
in OPERA
0
Home OPERA
9
CONDIVISO
79
LETTO
Condividi su FacebookCondividi su Twitter

di Luca Chierici


Pochi compositori nella storia della musica possono vantare il fatto di essere passati quasi indenni attraverso un periodo storico tra i più turbolenti, che vide il regno di Luigi XVI e la presenza di Marie Antoinette, la rivoluzione, l’era napoleonica, fino all’avvento di Luigi XVIII, Carlo X, Luigi Filippo in un tripudio di mescolanze di casate che fa la felicità degli studiosi di araldica. Eppure l’italianissimo Luigi Cherubini, nato a Firenze nel 1760 ma successivamente approdato a Parigi, via Londra, nel 1787, sembra essersi guadagnato la fiducia, pur non uniforme e a fasi alterne, di tutti coloro che avevano in mano le sorti della nazione, comprese quelle relative all’insegnamento e alla rappresentazione dell’arte musicale. Cherubini maestro nel campo della musica sacra e dell’opera seria, questa l’immagine – sostanzialmente veritiera – che ci viene tramandata dalla tradizione. Ma anche musicista di personalità fortissima – lodato persino da Beethoven – che riesce ad inserirsi in un contesto culturale a lui estraneo, ne vive gli sviluppi apportando un proprio autorevole contributo e termina la propria carriera come indiscussa autorità all’interno del nuovo Conservatoire, che dirige fino al 1842, due anni prima della morte.

L’appuntamento annuale che il Teatro alla Scala dedica alle forze che sono tuttora in fase di perfezionamento alla sua Accademia offriva quest’anno la riproposta di un titolo piuttosto “scomodo”, quell’Alì Babà che rappresenta l’ultimo esito teatrale di un musicista oramai settantatreenne. Tragedia lirica in un prologo e quattro atti, con numerosi connotati buffi (per quanto il termine possa essere interpretato da un compositore sostanzialmente di indole drammatica), Alì Babà vide la luce nel 1833 in una Parigi dove gli sviluppi della musica per il teatro avevano preso da tempo direzioni del tutto diverse. Successo di stima ebbe il titolo, a parte le reazioni fin troppo professionali ma dichiaratamente negative di musicisti come Rossini o Mendelssohn e di quelle palesemente di parte di Berlioz, che come molti professionisti della nuova musica aveva in odio l’anziano Maestro fiorentino. Cherubini peraltro si guardò bene dal presenziare alle recite stesse a Parigi. Successo cui contribuì in parte la presenza di un cast straordinario: la Cinti Damoreau (Delia), Nourrit (Nadir), Levasseur (Alì Babà), la Falcon (Morgane). L’opera non fu più ripresa, abbandonata dopo solo undici repliche, venne diffusa con successo in Germania nel periodo immediatamente successivo e ripescata alla Scala in lingua italiana solamente nel 1963 con un ottimo cast e un discreto successo. Già alla sua prima e unica apparizione scaligera, l’opera era stata vittima di un giudizio critico ambivalente: gradevole e indovinato l’aspetto scenico, buone le voci con una eccellenza nella Delia di Teresa Stich-Randall, ma ambigue le considerazioni puramente musicologiche relative alla divergenza tra la vis comica richiesta dal soggetto e la collocazione storica di un autore come Cherubini.

Di musica originale, perfettamente costruita, calibrata al massimo grado in vista dello sviluppo del soggetto, Alì babà è piena, e si può sfidare chiunque a mettere in dubbio la maestrìa di un compositore fin troppo abile. Ma in teatro (e probabilmente anche in concerto) l’opera sembra non funzionare, dilungarsi in una successione di numeri che raramente tramutano la meraviglia e l’ammirazione in un qualcosa di più viscerale, sanguigno che è proprio dei capolavori mozartiani, dei più bei titoli di Rossini, per non parlare del Fidelio che è opera accostabile a un capolavoro cherubiniano, Lodoiska, felicemente riproposta alla Scala da Riccardo Muti.

E l’altra sera è risultato palpabile un certo imbarazzo da parte degli spettatori – anche quelli non alle prime armi – nei confronti di questo titolo assai singolare. Un imbarazzo, una difficoltà di ascolto che per alcuni si è tramutato addirittura in noia, dovuto sicuramente alla posizione “trasversale” di Cherubini all’interno della storia della musica e del teatro, alla sua italianità archetipica che fa capolino soprattutto nei soggetti drammatici, per non parlare della musica sacra e fino dei quartetti e che si inserisce a fatica nel contesto dell’evoluzione stilistica propria del teatro francese del nuovo secolo. Ma uno degli aspetti negativi che più si coglievano nel riascoltare Ali Babà era anche e soprattutto la palpante debolezza del rapporto parola-musica nella versione italiana dell’opera. Ci si immaginava – per quanto fosse possibile farlo all’impronta – qualche frammento del testo in lingua francese dovuto a Scribe e Mélesville che si sarebbe molto meglio potuto connettere alla frase musicale, evitando certe vere e proprie sconnessioni metriche che cozzano contro la raffinatezza del linguaggio cherubiniano. E ci si è chiesti come mai in questa occasione scaligera, pur diretta a una rappresentazione che faceva il punto sulle nuove forze dell’Accademia e sul lavoro di una famosa regista, la Scala non si sia sobbarcata la commissione di un lavoro di recupero della versione originale francese, magari non proprio una edizione critica, che evitasse il ricorso alla versione approntata da Vito Frazzi e già sperimentata nel 1963. Se ne sono sentite di tutti i colori in teatro, anche da parte di persone bene informate: la partitura originale in francese e addirittura il libretto originale sarebbero addirittura andati perduti! Tutte affermazioni subito confutabili anche attraverso semplici ricerche oggi possibili in rete. E la partitura disponibile ad esempio alla Bibliothèque National de France è sì manoscritta ma non autografa: vale a dire facilmente decifrabile – era il genere di copie in bella calligrafia spesso utilizzate all’epoca per la pratica teatrale – per creare una versione a stampa corretta e pronta all’uso. Peccato, perché si è persa in questo caso un’occasione non da poco per rivitalizzare un lavoro più che degno di attenzione.

Alla talvolta zoppicante versione di Frazzi – pare che la stessa Liliana Cavani si fosse opposta al recupero della versione francese – si è dunque sovrapposta l’attenzione verso l’aspetto registico e scenico – compresi gli immancabili ballets – e a quello vocale. In quest’ultimo caso, per quanto l’apporto dato dagli interpreti principali fosse encomiabile, gran parte del pubblico si è lasciata andare all’inizio a grida di entusiasmo che sono apparse un po’ esagerate e che non potevano certo non diciamo evocare le mitiche presenze di una Cinti-Damoreau o di un Nourrit, ma nemmeno quelle della Stich Randall o di Kraus, protagonisti dell’allestimento scaligero di ben 55 anni fa e ascoltabili ancora oggi grazie alla diffusione della trasmissione radiofonica originale. Bravissimi, senza avanzare confronti improponibili, si sono rivelati soprattutto Francesca Manzo, Delia vigorosa e tenera allo stesso tempo come una Konstanze mozartiana, Riccardo Della Sciucca, Nadir che “krauseggiava” alquanto (ma è ovviamente un complimento), Maharram Huseynov, capo dei briganti. Poco distanti in ordine qualitativo la Morgiane di Alice Quintavalle e l’autorevole Alì Babà di Alexander Roslavets, unico cantante già in carriera e non proveniente dall’Accademia. Notevoli gli altri, con l’eccezione di Eugenio Di Lieto, Aboul-Hassan forse non in perfetta forma. Di grande spessore il coro e l’orchestra dell’Accademia guidati al risultato complessivo da Paolo Carignani, che non si è limitato a una lettura quasi perfetta del difficile testo, ma ha contribuito a rivitalizzarlo e a trovare una chiave interpretativa di tutto rispetto.

La visione di Liliana Cavani era tutta concentrata sull’importanza del simbolo del danaro, dell’avidità. Un richiamo che è piuttosto scontato vista la ben nota trama della favola tratta dalle Mille e una notte, anche se la citazione diretta di quel testo non è presente nel soggetto dell’opera, e che non pensiamo sia stato nelle corde di un musicista come Cherubini, classicamente interessato piuttosto all’intreccio amoroso, al contrasto paterno, agli intrighi che pullulano nel corso dello svolgimento dei fatti. Un intreccio, dunque, che secondo la regista può essere ambientato in qualsiasi epoca e in qualsiasi luogo e che la Cavani ha voluto interpretare anche sottolineando l’aspetto comico del libretto. Ne è risultato uno spettacolo gradevole, anche grazie all’apporto scenico di Leila Fteita, ai costumi di Irene Monti, le luci di Marco Filibeck. La coreografia di Emanuela Tagliavia è apprezzabile per la rispondenza alla concezione registica e ha messo in luce le doti degli allievi della Scuola di ballo del teatro. La Fteita ha illustrato l’incombente presenza della preziosa grotta attraverso una struttura gigantesca le cui due pareti visibili – i portali di accesso – erano ricoperti di piastrelle bianchissime e ha ornato di belle architetture moresche in azzurro il palazzo di Alì Babà dove si compie l’epilogo del soggetto. Nonostante la lunghezza della rappresentazione il pubblico non ha risparmiato gli applausi sia al termine della serata – per tutti i protagonisti – sia al termine delle arie di notevole difficoltà riservate a Delia e a Nadir.

Share4Tweet2
Luca Chierici

Luca Chierici

Luca Chierici, nato a Milano nel 1954, dopo la maturità classica e gli studi di pianoforte e teoria si è laureato in Fisica. Critico musicale per Radio Popolare dal 1978 e per Il Corriere Musicale dal 2012, collabora alle riviste Musica e Classic Voice dalla fondazione. È autore di numerosi articoli di critica discografica e musicale, di storia della musica e musicologia, programmi di sala e note di lp e cd per importanti istituzioni teatrali e concertistiche e case discografiche. Ha collaborato per molti anni alle riviste Amadeus, Piano Time, Opera, Sipario. Ha condotto Il terzo anello per Radiotre e ha implementato il data base musicale per Radio Classica. Ha pubblicato per Skira i volumi dedicati a Beethoven, Chopin e Ravel nella collana di Storia della Musica. Ha curato numerose voci per la Guida alla musica sinfonica edita da Zecchini e ha tenuto diversi cicli di lezioni di Storia della musica presso i licei milanesi. Nell'anno accademico 2016-2017 ha tenuto un ciclo di seminari di storia dell'interpretazione pianistica presso il Conservatorio di Novara (ciclo che è stato replicato per l'anno 2017-2018 al Conservatorio di Piacenza). Appassionato di tecnologia, ha formato nel corso degli anni una biblioteca digitale di oltre 140.000 spartiti e una collezione di oltre 70.000 registrazioni live. Nel 2007-2008 ha contribuito in qualità di consulente al progetto di digitalizzazione degli spartiti della Biblioteca del Conservatorio di Milano. Dal 2006 collabora alla popolazione del database della Petrucci Library (www.imslp.org).Dal 2014 è membro della Associazione nazionale Critici musicali.

CorrelatiArticoli

La traviata con la regìa di Pontiggia ritorna a Palermo

La traviata con la regìa di Pontiggia ritorna a Palermo

di Monika Prusak
25 Gennaio 2023
0

Il Teatro Massimo di Palermo riporta sul palcoscenico La traviata con la regìa di Mario Pontiggia del 2017 e già...

Salome di Strauss sconvolge ancora oggi il pubblico scaligero

Salome di Strauss sconvolge ancora oggi il pubblico scaligero

di Luca Chierici
15 Gennaio 2023
0

Registrata alla Scala tra il 19 e il 20 febbraio del 2021 sotto la direzione di Chailly, quando il teatro...

Il Teatro Real di Madrid inaugura con Aida

Il Teatro Real di Madrid inaugura con Aida

di Alberto Bosco
24 Dicembre 2022
0

Per la prima di quest’anno il Teatro Real di Madrid ha scelto di autocelebrarsi riproponendo una sua storica produzione di...

Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

di Francesco Lora
9 Dicembre 2022
0

L’appassionato d’arte vetraria sa quant’è difficile dare un’idea fotografica di quegli oggetti: divengono una cosa differente a ogni mutare della...

Abdrazakov, Chailly e Holten portano al successo l’Ur-Boris di Musorgskij

Abdrazakov, Chailly e Holten portano al successo l’Ur-Boris di Musorgskij

di Luca Chierici
8 Dicembre 2022
0

Un grande successo, senza dubbio, quello che ha accompagnato la rappresentazione del Boris Godunov di Musorgski per l’apertura della stagione...

Riccardo Muti dirige Don Giovanni a Torino. Ed è un trionfo

Riccardo Muti dirige Don Giovanni a Torino. Ed è un trionfo

di Attilio Piovano
21 Novembre 2022
0

Spettacolo davvero eccellente, di altissima qualità, sotto tutti i punti di vista: il mozartiano Don Giovanni al Regio di Torino, ...

Articolo successivo
Marin Alsop e la Royal Philharmonic Orchestra, al via MiTo 2018

Marin Alsop e la Royal Philharmonic Orchestra, al via MiTo 2018

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Recensioni

Daniele Gatti e il Mendelssohn sinfonico: full immersion a Torino con OSNRai          
CONCERTI

Daniele Gatti e il Mendelssohn sinfonico: full immersion a Torino con OSNRai          

5 giorni fa
Una lezione-concerto di András Schiff
CONCERTI

Una lezione-concerto di András Schiff

3 settimane fa
Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma
OPERA

Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

2 mesi fa

I più letti di ieri

  • “Satyricon”, il cupo congedo di Bruno Maderna

    “Satyricon”, il cupo congedo di Bruno Maderna

    17 condivisioni
    Share 7 Tweet 4
  • Daniele Gatti e il Mendelssohn sinfonico: full immersion a Torino con OSNRai          

    29 condivisioni
    Share 12 Tweet 7
  • La traviata con la regìa di Pontiggia ritorna a Palermo

    12 condivisioni
    Share 5 Tweet 3
  • Una lezione-concerto di András Schiff

    39 condivisioni
    Share 16 Tweet 10
  • Khatia Buniatishvili delude a Milano

    174 condivisioni
    Share 70 Tweet 44

Newsletter

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor.
SUBSCRIBE

Site Links

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

No Result
View All Result
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

Ben ritornato!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Accedi
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?