di Stefano Cascioli

Dopo aver annullato una serie di concerti, tra cui l’atteso ritorno a Milano, Nikolaus Harnoncourt ha annunciato il suo ritiro dalle scene. «Le mie forze mi costringono a rinunciare ai miei prossimi progetti», così esordisce la lettera di commiato che lo stesso Harnoncourt ha scritto di suo pugno, rivolgendosi al pubblico del Musikverein, in occasione di un concerto che avrebbe dovuto tenere con il suo ensemble storico, il Concentus Musicus Wien. Il leggendario maestro tedesco, che da pochi giorni ha compiuto 86 anni, scende dal podio, dopo aver segnato un’epoca ed aver riformato la concezione dell’esecuzione musicale.

Dopo aver iniziato la carriera come violoncellista nei Wiener Symphoniker per volontà di Herbert von Karajan, Harnoncourt decise di intraprendere una percorso del tutto singolare, fondando nel 1953, assieme alla moglie Alice, il Concentus Musicus Wien, una delle prime compagini dedite all’esecuzione della musica antica su strumenti originali. Questo progetto, che all’epoca fece scandalo, venne portato avanti con assiduità nei decenni successivi con gli altri pionieri della filologia moderna, Gustav Leonhardt (con cui incise il primo integrale storico delle cantate di Bach) e Frans Brüggen. In seguito, Harnoncourt collaborò anche con le più importanti orchestre “moderne”, proponendo una lettura del tutto nuova e rivoluzionaria non solo della musica barocca, ma anche dei capolavori del periodo classico e romantico.

Lo studio perenne che ha svolto Harnoncourt nella ricerca di un’esecuzione autentica e il più possibile vicina all’idea originale, è testimoniato dalle centinaia di registrazioni che lo hanno impegnato per oltre sessant’anni con le etichette discografiche più importanti (Archiv, Teldec, Deutsche Harmonia Mundi, e, più recentemente, RCA e Sony). Il suo repertorio è enormemente vasto, e spazia da Monteverdi a Gershwin, passando per tutti i grandi capolavori sinfonici ed operistici racchiusi negli oltre tre secoli di lasso. La sua incisione più recente, riguardante le ultime tre sinfonie di Mozart e pubblicata dalla Sony, è stata recensita sulla nostra rivista.

Foto © Marco Borggreve/Sony Music

Stefano Cascioli

Stefano Cascioli

Laureato in violino (109) e composizione (110 e lode) presso il Conservatorio di Udine, si specializza in pianoforte a Trieste, conseguendo la laurea di secondo livello col massimo dei voti e lode. Premiato in numerosi concorsi nazionali ed internazionali, sotto la guida di Luisa Scattarregia prima e Massimo Gon poi, ha partecipato a numerose masterclasses con i maestri Andrea Carcano, Massimo Gon, Aldo Ciccolini e Paul Badura-Skoda, inoltre ha seguito nel 2014 i corsi tenuti da Robert Levin presso il Mozarteum di Salisburgo. Per il violino, deve la sua formazione ai maestri Annalisa Clemente, Helfried Fister, Stefano Furini e a Diana Mustea, con cui si è laureato. Parallelamente, si è dedicato allo studio del violino barocco e della prassi esecutiva filologica, seguendo i corsi tenuti da Enrico Onofri, Elisa Citterio ed Enrico Gatti.

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