Integrali • L’iniziativa dell’interprete italiano per il completamento dell’incisione della musica pianistica del compositore tedesco si avvarrà dell’aiuto degli utenti che daranno il proprio contributo economico tramite il sito Musicraiser. Ecco come potrebbe svilupparsi il mercato discografico
I n un momento di forte tempesta, quando è il mare a decidere dove va l’imbarcazione, gli atteggiamenti possibili sono due: starsene nella stiva con il mal di mare, facendo finta di niente, oppure ci si può mettere a prua, beccandosi consapevolmente raffiche di vento e secchiate d’acqua. Nel secondo caso, e ovviamente se si sopravvive, si avrà la soddisfazione di essere i primi ad assistere alla ritrovata calma e a richiamare il resto della ciurma sul ponte. È un po’ quello che sta accadendo nell’attuale panorama dell’industria musicale: chi fa orecchie da mercante e chi si prende dei rischi, come nel caso dell’ultimo progetto di Roberto Prosseda dedicato alla musica di Felix Mendelssohn. Lo stesso Prosseda, nome caro ai lettori del Corriere Musicale, ci informa di un’iniziativa davvero peculiare per il mondo della musica classica, organizzata in collaborazione con l’Associazione Mendelssohn: entro il 23 marzo, infatti, sarà possibile contribuire economicamente alla realizzazione dell’ultimo doppio cd che concluderà l’incisione dell’integrale della musica pianistica del compositore di Amburgo realizzata da Prosseda. L’iniziativa si appoggia al sito italiano di crowdfounding Musicraiser.com. Quale riconoscimento per la donazione, gli utenti riceveranno il cd in anteprima o potranno acquistare altri precedenti cd Decca mendelssohniani autografati.
«Non una vera donazione a fondo perduto, ma una sorta di pre-acquisto, con la consapevolezza che esso servirà a produrre un prossimo cd», ci spiega lo stesso Prosseda. «Una bella alternativa alla tradizionale rete di vendita della musica registrata e un modo per usare internet e i social network come efficace mezzo di condivisione e promozione culturale». La musica classica si rivolge dunque ad un sistema produttivo già pienamente abbracciato da altri repertori musicali. «A prescindere dal mio progetto specifico, credo che iniziative come Musicraiser.com possano davvero ravvivare il sistema della produzione musicale italiana, oggi più che mai stanco per via della crisi, dei tagli alla cultura, e via dicendo. E l’idea di combinare una sorta di microcredito culturale con una migliore comunicazione tra artista e pubblico mi pare comunque vincente e positiva» continua il pianista latinense. «Finora, da quanto mi risulta, nessun musicista classico italiano si era esposto su piattaforme come Musicraiser.com, forse anche perché il nostro mondo ci ha abituato ad essere più ritirati e a rifiutare un’esposizione diretta di questo tipo. Ma credo che valga la pena di mettersi in gioco e di comunicare l’iniziativa al pubblico della Rete, già abituato a queste modalità di promozione». Sarà questo il futuro della produzione musicale?
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