di Luca Chierici
Uno dei pochi festival che mantiene una propria ferma identità nel corso del tempo – siamo arrivati alla quarantaquattresima estate – quello della Valle d’Itria concentra quest’anno l’attenzione su alcuni titoli come al solito ripescati da un repertorio un tempo famoso e oggi caduto nell’oblio. Il periodo preso in esame è quello che parte dal 1718 e giunge al 1825 e Martina Franca ci racconta in questo modo una storia parallela a quella che oggi siamo soliti prendere in considerazione attraverso titoli più noti, iniziando (in ordine cronologico) con la commedia Il trionfo dell’onore scritta da Alessandro Scarlatti. Messa in scena appunto nel 1718 a Napoli al Teatro dei Fiorentini e mai più rappresentata da quei tempi se non tramite alcune rare riduzioni di gusto novecentesco (tra le quali quella in forma di concerto diretta da Giulini nel 1950 a Milano), la commedia sarà rappresentata nella cornice della Masseria Palesi e vedrà la presenza di giovani solisti dell’Accademia del Belcanto affiancati da talenti già in carriera come il controtenore Raffaele Pe.
Al 1718 risale anche uno dei capolavori del primo Haendel, il Rinaldo, che è ovviamente ben noto ma non nella forma in cui verrà rappresentato dal 29 Luglio nel cortile del Palazzo Ducale. Questo Rinaldo non verrà eseguito infatti nella versione originale londinese del 1711, che poi tanta fortuna ebbe in Europa e, in epoca più vicina a noi, in tutto il mondo, bensì nell’adattamento napoletano del 1718 curato da Leonardo Leo, una sorta di “pasticcio” che prevede numerosi interventi alternativi. I cantanti sono di primo piano, da Carmela Remigio a Teresa Iervolino, e gli intermezzi comici si avvarranno della presenza di Simone Tangolo e Valentina Cardinali del Piccolo Teatro. La direzione è affidata a Fabio Luisi, Direttore musicale del Festival, che ha presenziato applauditissimo alla conferenza stampa milanese al Piccolo Teatro a fianco del Direttore artistico Alberto Triola e del Presidente Franco Punzi. Terzo titolo operistico molto atteso (dal 13 Luglio) è Giulietta e Romeo di Vaccaj, autore e didatta famosissimo ai suoi tempi e oggi completamente dimenticato se non per l’importanza del suo Metodo di canto. Il finale di quest’opera era prediletto nientemeno che dalla Malibran e fu da lei fatto inserire come versione alternativa nello spartito dei “Capuleti” di Bellini. Tra gli interpreti spicca il nome di Leonor Bonilla, già protagonista della Francesca da Rimini di Mercadante due anni fa, Leonardo Cortellazzi, Christian Senn e Raffaella Lupinacci.
Molti altri appuntamenti completano il ricco cartellone del Festival, tra i quali segnaliamo in particolare una serata in memoria di Alberto Zedda a tema rossiniano, con la direzione di Luisi (20 Luglio), seguita dall’esecuzione di una inedita “Messa di Milano” di Rossini da parte di Ferdinando Sulla (30 Luglio).
Il programma completo è consultabile al sito www.festivaldellavalleditria.it.