di Gianluigi Mattietti
Grandiosa evocazione della vita e del pensiero di Matthias Grünewald, Mathis der Maler è l’indiscusso capolavoro operistico di Paul Hindemith.
Opera musicalmente densa, articolata in sette scene, come sette pannelli di un grande polittico, racconta la realizzazione della celebre pala di Isenheim, sullo sfondo degli sconvolgimenti della Riforma e della rivolta dei contadini del 1525. Come Wagner nei Meistersinger, come Hans Pfitzner in Palestrina, Hindemith riflette sul rapporto tra l’artista e la società che lo circonda, sul ruolo morale dell’artista stesso. E lo fa attraverso la vicenda interiore di Grünewald («incarnazione dei problemi, dei desideri e dei dubbi che hanno tormentato le menti di tutti gli artisti fin dai tempi più remoti»), le sue riflessioni filosofiche, estetiche, politiche, le sue visioni mistiche e allegoriche, l’anomalo triangolo amoroso (la luterana Ursula che ama Mathis ma accetta di sposare Albrecht, arcivescovo di Magonza) nel quale tutti rinunciano alle proprie passioni per seguire i propri ideali.
Dopo la prima a Zurigo nel 1937, le successive rappresentazioni sono state poche e distanti tra loro: al festival di Edimburgo nel 1952, a Boston nel 1956, a New York nel 1995, ad Amburgo nel 2005, fino al sontuoso allestimento di Oliver Py nel 2010 all’Opéra Bastille. Esistono già diverse incisioni discografiche, come quella storica con Dietrich Fischer-Dieskau e James King, diretta da Rafael Kubelik (pubblicata dalla EMI nel 1977 e poi ristampata come cd Warner), quella con Roland Hermann e Josef Protschka, diretta da Gerd Albrecht (Wergo 1990), quella con Falk Struckmann e Scott MacAllister, diretta da Simone Young (Oehms Classics 2005). Questo blu-ray Naxos è una ripresa live della produzione presentata al Theater an der Wien nel dicembre del 2012 (incisa anche in una versione solo audio da Capriccio, in un box di 3 cd, C5450), con la regia di Keith Warner e la direzione musicale di Bertrand de Billy. Anche se sono passati ormai dieci anni da quell’allestimento, si tratta della prima edizione di Mathis der Maler disponibile in video, e già per questo merita di essere salutata con entusiasmo.
A differenza di Oliver Py, che aveva ricontestualizzato storicamente l’opera, ambientandola negli anni Trenta, con nazisti, svastiche, carri armati, città bombardate, e proletari comunisti, la regia di Warner evita qualsiasi riferimento al Novecento, incentrando tutto lo spettacolo sulla pala di Isenheim (concepita da Grünewald come una “macchina da altare”, fatta di ante mobili che possono assumere tre diverse configurazioni), sul dramma interiore del pittore, sulle implicazioni religiose, simboliche, filosofiche della vicenda. La scenografia di Johan Engels, costruita su un palco che ruota per ciascuno dei sette quadri, è imperniata su un enorme crocifisso, replica lignea e meticolosa del Cristo agonizzante di Grünewald, che domina sul palcoscenico da prospettive sempre diverse, smembrandosi progressivamente, mostrando via via singoli dettagli ingigantiti, e sapientemente illuminati, come gli enormi piedi trafitti da un lungo chiodo. I personaggi agiscono in tutte le scene con grande realismo, talvolta molto crudo (come nella scena della rivolta nella piazza di Königshofen, dove il conte Helfenstein viene impiccato e la contessa violentata), e sempre circondati da oggetti simbolici, totemici, che sembrano imcombere su di loro, richiami religiosi, anche macabri, come i cadaveri in teche di vetro che arredano lo studio del cardinale a Magonza.
Il cast è chiamato ad affrontare parti vocali assai impegnative. Wolfgang Koch supera brillantemente la prova, interpretando il protagonista con toccante umanità, cogliendone bene dubbi e tormenti con un canto sempre espressivo e un fraseggio morbido, che ricorda quello di Fischer-Dieskau. Meno bella, piuttosto fibrosa, la voce di Kurt Streit, che però coglie bene la figura complessa e sfaccettata di Albrecht e il suo ambivalente rapporto con Mathis. Se il tenore Raymond Very, nei panni del ribelle Hans Schwalb, mostra analoghi limiti vocali, si fa ammirare il veterano Franz Grundheber (75 anni) nel ruolo del ricco Riedinger. Tra le voci femminili spicca quella duttile di Katerina Tretyakova, che imprime grande pathos a Regina, la figlia di Schwalb, l’unico personaggio di fantasia in mezzo a tutti gli altri, che sono personaggi storici; più aspra la voce di Manuela Uhl, che comunque interpreta con straordinaria intensità il ruolo di Ursula, figlia di Riedinger. Superba la prova del Coro Filarmonico Slovacco. Bertrand de Billy, sul podio dei Wiener Symphoniker, segue con fluidità lo svolgersi del dramma, accompagna con precisione il canto, dipana con nitidezza le trame contrappuntistiche, ma tutto in maniera un po’ uniforme, con qualche lentezza eccessiva, poco smalto timbrico e deboli contrasti dinamici.
Hindemith, Mathis der Maler
Interpreti: Wolfgang Koch, Kurt Streit, Franz Grundträger, Manuela Uhl, Raymond Very, Katerina Tretyakova
Coro Filarmonico Slovacco, Wiener Symphoniker, direttore Bertrand de Billy
Regia di Keith Warner
Vienna, Theater an der Wien, 2012
Blu-ray NAXOS NBD0130V