Concerti • In programma al teatro milanese due serate dedicate al compositore di Busseto nell’anno del bicentenario: una prova aperta a scopi umanitari e un’esecuzione diffusa in diretta nei cinema
di Patrizia Luppi
«VERDI È UN AUTORE PER LA VITA, non solo per ricorrenze come il bicentenario. Ecco perché quest’anno lo dirigerò in pochissime occasioni», ha spiegato ieri Riccardo Chailly nell’incontro con la stampa per la presentazione del prossimo concerto con la Filarmonica della Scala, che si terrà lunedì 11 febbraio alle ore 20 nel teatro milanese; sarà preceduto domenica 10 alle 19,30 da una prova aperta i cui proventi andranno all’Opera Cardinal Ferrari Onlus, storico Ente Morale cittadino che offre assistenza ai poveri e agli emarginati. «Oltre a questo, ho in programma soltanto due altri concerti con programma verdiano», ha proseguito Chailly, «e si terranno a Lipsia nella Augustplatz, dove si può radunare un pubblico di 10 o 15mila persone. Il primo, in autunno, comprenderà anche musiche di Wagner, com’è inevitabile nella sua città natale. Nel secondo, a fine anno, dirigerò la Messa da Requiem».
Il programma dell’appuntamento milanese – in parte modificato negli ultimi giorni per l’improvvisa defezione, dovuta a indisposizione, del tenore Joseph Calleja – comprende pagine di Verdi celebri, come la Sinfonia del Nabucco, accanto ad altre meno usuali, alcune addirittura mai ascoltate alla Scala: sono gli Airs de ballet dell’opera Jérusalem che, stando alla documentazione esistente, non furono eseguiti neanche alla prima milanese dell’opera, nel 1850. «Senza aver scritto questi ballabili», ha affermato Chailly, «Verdi non sarebbe arrivato a comporre così come ha fatto quelli di un’opera successiva, Les Vêpres siciliennes, anch’essi compresi nel programma di lunedì: sono i due unici esempi verdiani di ballabili scritti contestualmente alla partitura operistica, negli altri casi sono stati aggiunti successivamente. Di fatto, ognuna delle opere di Verdi è un tassello imprescindibile nella sua produzione complessiva; non esiste un Verdi minore, neanche quello giovanile, dove si riscontra piuttosto il processo di crescita di un genio».
Sessant’anni il prossimo 20 febbraio, Chailly è sempre molto amato dal pubblico milanese, che ha già esaurito in ogni ordine di posti il Teatro alla Scala. Ma la possibilità di seguire il concerto in diretta è aperta a tutti grazie al progetto MusicEmotion che lo diffonderà 1n 73 sale cinematografiche di 16 regioni italiane (elenco disponibile qui e sul sito della Filarmonica della Scala). Per la prova aperta di domenica 10 (biglietti da € 5 a € 35), www.vivaticket.it e www.geticket.it.