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Festival • Si inaugura il 16 marzo con la Quinta di Mahler diretta da Daniel Harding e si prosegue con un ricco cartellone fino a ottobre. Senza dimenticare giovani talenti e divertimento per i bambini
Mantiene la usuale impostazione quadripartita la nuova edizione del Bologna Festival: Grandi Interpreti, Talenti, Il Nuovo l’Antico più le consuete attività formative (Baby BoFe’ e Note sul registro). Il ricco programma spazia da rari tesori del Settecento (Cantate per tenore di Bach e Suites francesi di Marais e Rameau, e tedesche – Bach, Telemann –) al Novecento poco frequentato (Valses nobles et sentimentales di Ravel, il Concerto per violino di Britten nel centenario della nascita), senza dimenticare i capisaldi del sinfonismo (Quinta di Mahler – in apertura –, il Rito della primavera di Stravinskij, la Sinfonia fantastica di Berlioz). Molti i nomi di spicco tra gli interpreti: Daniel Harding e Vladimir Ashkenazy, Fabio Luisi e Jordi Savall, Christoph Prégardien e Isabelle Faust, Pinchas Zukerman, Krystian Zimerman; la Swedish Radio Symphony Orchestra l’European Union Youth Orchestra, l’Accademia della Scala e le orchestre Le Concert des Nations e Le Concert Lorrain. Un’attenzione sempre particolare è rivolta agli esordienti, mentre nella sezione Il Nuovo l’Antico si fronteggiano Shostakovich e Gubajdulina da un lato, la musica gotica di Machault, la polifonia rinascimentale di Josquin e Gesualdo, Boccherini strumentale e sacro, liederismo viennese tra tardoromanticismo e primo Novecento dall’altro.
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Tutto il programma nel dettaglio alla sezione Cartellone
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