Les vêpres siciliennes a Roma, così si lavora con Daniele Gatti
di Francesco Lora foto © Yasuko Kageyama Con sei recite delle Vêpres siciliennes dal 10 al 22 dicembre, ecco inaugurata
di Francesco Lora foto © Yasuko Kageyama Con sei recite delle Vêpres siciliennes dal 10 al 22 dicembre, ecco inaugurata
di Attilio Piovano foto © Juzzolo Un concerto davvero singolare, quello dell’Accademia Bizantina, diretto a Torino lo scorso 18 dicembre
di Luca Chierici foto © Brescia&Amisano Tenore? Baritono? Che importa, se alla base si è di fronte a un musicista
Trionfale successo, al Teatro Regio di Torino, la sera di venerdì 29 novembre 2019, per la violinista Francesca Dego che ha interpretato l’impegnativo Concerto in re minore per violino e orchestra op. 47 del finlandese Sibelius, entro la stagione dei Concerti del Regio. Tecnica solidissima e bel suono corposo dove occorre, ma anche delicato, sorvegliatissima in ogni dettaglio, eppure – nel contempo – dall’espressività magnetica , la Dego ha saputo conquistare fin dai primi istanti in un Concerto
Si era detto anni fa che Kissin stava dimostrando in tutto e per tutto di essere il vero erede della mitica stagione novecentesca del pianismo russo, quello dei Richter e dei Gilels, un pianismo che univa una visione strumentale molto brillante e testimone di sonorità intense a una lettura comunque profonda (il che non vuol dire per forza astrattamente meditata) e colma di significati del repertorio. Eppure fino a una decina di anni fa prevaleva in Kissin l’attenzione verso la letteratura più…
Per il suo recital autunnale in programma in diverse parti del mondo Beatrice Rana ha fatto visita alla Società dei Concerti, l’istituzione milanese che l’ha lanciata in tempi oramai lontani anche se la giovane età della pianista non permette di spingersi troppo all’indietro nei ricordi. La Rana è richiestissima in ogni dove e le stazioni radio di tutto il mondo (occidentale, per ora) trasmettono concerti in diretta per lo più con la partecipazione dell’orchestra.
Per la quarta volta la Società del Quartetto di Milano ha proposto al pubblico un recital del pianista canadese di origine polacca Jan Lisiecki, figura piuttosto controversa che registra un successo mediatico non sottovalutabile e che, pur non essendo passato al vaglio di concorsi internazionali importanti, sta effettuando una carriera di successo.
Confermo qui in via del tutto generale una mia prima impressione su Lisiecki, che si può leggere nelle recensioni apparse sul Corriere Musicale già
di Francesco Lora foto © Casaluci Non è necessario che una fondazione lirico-sinfonica abbia un direttore musicale nominato affinché le
Per ritrovare il ricordo di un impatto simile a quello che ha avuto la serie di quattro appuntamenti che hanno richiamato l’attenzione del pubblico milanese nello scorso week-end, con ben due concerti al giorno, spalmati tra il tardo pomeriggio e la prima serata, bisogna risalire fino al 1983 alla Scala, quando una fortunata ed estemporanea tournée della Los Angeles Philharmonic guidata da Zubin Mehta aveva permesso l’ascolto delle sinfonie brahmsiane e di tre concerti (il Secondo per pianoforte
Ha esattamente cento anni, la Oslo Philharmonic Orchestra, essendosi formata nel 1919, e non li dimostra. A Torino era già giunta, parecchi anni fa, invitata dalla direzione artistica di Lingotto Musica e ne avevamo ricavata una straordinaria impressione. Riapparsa sul palco dell’Auditorium ‘Agnelli’ di via Nizza la sera di domenica 20 ottobre 2019, per ‘aprire’ la stagione 2019-20 dei Concerti del Lingotto, ha riportato uno straordinario successo. Un concerto a dir poco memorabile, quello …
Con un parallelo che a prima vista potrebbe sembrare avventato, si è aperta la ricca stagione 2019-20 della Società dei Concerti, resa ancora più complessa e invitante per il contemporaneo svolgimento del Premio pianistico intitolato ad Antonio Mormone. In realtà di un certo Schumann si trattava e di un certo Bartók, considerata almeno la scelta dell’Ouverture dalle musicge di scena per il Manfred e la presenza di una pagina piuttosto atipica come il terzo concerto del musicista
Una felice riapertura di stagione, quella delle Serate Musicali di Milano, ha visto protagonisti un ensemble glorioso che era stata fondato nel lontano 1981 e il pianista e direttore András Schiff, beniamino del pubblico italiano e toscano d’adozione. Quella che oggi si chiama Chamber Orchestra of Europe (Coe) e che una volta era nota con l’altro acronimo di Eco era nata sotto i migliori auspici grazie anche alla collaborazione con Claudio Abbado e altri grandi direttori come Harnoncourt o Haiti
L’esecuzione dei grandi capolavori della musica da camera, soprattutto di quelli che partono cronologicamente dal periodo classico di Haydn, Mozart e Beethoven, richiede la partecipazione di un complesso tecnicamente e musicalmente agguerrito sia in termini di omogeneità di preparazione che da quello di consuetudine del cosiddetto musizieren, consuetudine che, a parte qualche caso sporadico di “incontro al vertice” tra elementi singolarmente famosi nel campo solistico, è frutto di una lunga…
La ripresa autunnale dei concerti sinfonici alla Scala non poteva contare su un appuntamento più indovinato, con un Riccardo Chailly (intercettato perfettamente dall’orchestra) in stato di grazia che affrontava un programma davvero temibile anche perché evocava diversi confronti. Il teatro aveva visto cimentarsi Muti e Barenboim nelle sinfonie di Beethoven e ancora riecheggiano serate mahleriane indimenticabili che ebbero come protagonista Claudio Abbado. Affrontare oggi un nuovo ciclo….
Un’edizione mediamente di grandi successi, quella di MiTo 2019 che ancora una volta vede gemellate la città di Torino (da dove tutto ebbe origine, sarà bene ribadirlo, nel lontano 1978 con Settembre Musica di cui MiTo è la filiazione, ovvero la naturale ‘evoluzione’ 2.0) e Milano. Una vasta e prolungata kermesse musicale (3/19 settembre) con programmi variegati, spesso trasversali, concerti e manifestazioni per tutti i gusti, ma con un preciso fil rouge che ancora una volta ha guidato la program
C’era grande attesa, la sera dello scorso 4 settembre, al Regio di Torino, per la serata di apertura del Festival MiTo edizione 2019. Protagonista di gran lusso una Marta Argerich in forma a dir poco smagliante – un vero prodigio, un miracolo vivente. Già la sera precedente, per l’inaugurazione sul côté milanese, chi c’era riferisce di un successo enorme e di entusiasmi incredibili: del tutto giustificati e condivisibili, per quanto abbiamo ascoltato a Torino. Vederla salire sul palco del Regio,
Festosa inaugurazione dello StresaFestival, la sera dello scorso venerdì 23 settembre 2019 al Palazzo dei Congressi, per l’edizione attuale del blasonato festival lacustre giunto ormai alla sua 58° annata. Una vera e propria ovazione per Gianandrea Noseda – che del Festival è da decenni l’apprezzato direttore artistico – sul podio dell’Orquesta de Cadaqués; «orchestra – ha spiegato egli stesso, con comprensibile orgoglio rivolgendosi al pubblico prima dell’inizio del concerto – con la quale….
Al suo terzo appuntamento annuale, il festival “Classiche Forme” ideato da Beatrice Rana conferma, anzi sembra sottolineare in maniera inequivocabile, un atteggiamento non comune negli artisti, quello di mettere in luce nel programma della serata colleghi e amici che riscuotono un successo esemplare. Quasi la decisione presa a tavolino di non voler trasformare l’evento – che scuote un’estate salentina un poco sonnacchiosa – in una glorificazione personale. Beatrice Rana non ne ha bisogno, acclam
Nel corso degli anni Ottanta e Novanta, tra i pianisti più interessanti che si potevano ascoltare in sala da concerto vi erano sicuramente Ivo Pogorelich, nato nel 1958 e Krystian Zimerman, del ’56. Di carattere non proprio simile, questi due artisti avevano in comune una preparazione solidissima e una musicalità di altissimo livello, fattori che rendevano estremamente godibili le serate a base di Beethoven, Schumann, Chopin e altri autori da loro presentati in seno a programmi sempre molto inte
Il consueto recital annuale di Grigori Sokolov, ancora ospite a Milano della Società dei Concerti, ha richiamato in parte alcuni momenti importanti del repertorio del grande pianista russo affiancandoli a nuovi elementi. La Sonata op.2 n.3 di Beethoven era stata già presentata da Sokolov esattamente venti anni fa e nonostante la durata pressoché identica ha subito delle trasformazioni non da poco nella visione del pianista, in particolare nella definizione più pacata del primo movimento.